Movida violenta, positivi i risultati dei controlli delle forze dell’ordine

di Nicola Rosselli

Aversa – Non è stato vano il sacrificio del giovane quindicenne accoltellato da un coetaneo due anni fa. Da quel tragico mese di aprile del 2013 ad oggi gli episodi di violenza si sono diradati, soprattutto grazie alle forze dell’ordine e alle iniziative dell’amministrazione comunale. La movida aversana è molto più tranquilla e regolamentata. Proprio nei giorni del sanguinoso episodio di piazza Bernini, infatti, il sindaco Giuseppe Sagliocco aveva dato il via al nuovo dispositivo tutt’ora in vigore.

Gli agenti di polizia in strada sino alle 2,30 nelle notti di venerdì, sabato e domenica; pub, bar, ristoranti e paninoteche chiusi alle 2 con musica all’esterno solo fino alla mezzanotte. Accanto a questa iniziativa si registrano i quasi continui controlli di polizia e carabinieri che tengono i giovani della movida aversana (provenienti non solo dai paesi dell’Agro Aversano ma anche da molti centri dell’hinterland settentrionale di Napoli) sotto pressione.

Gli uomini del dirigente del commissariato aversano Paolo Iodice e quelli del colonnello Vittorio Carrara, comandante del Reparto Territoriale di Aversa dei carabinieri nel corso dei fine settimana effettuano numerosi controlli ed i risultati non mancano.

Ovviamente non tutto gira sempre per il verso giusto. Nello scorso mese di settembre, ad esempio, due vigili urbani sono stati investiti da un rumeno ubriaco alla guida di un’autovettura in via Seggio, la strada topica della movida normanna. Per due volte, poi, la vettura di servizio della polizia municipale, parcheggiata sempre in via Seggio è stata fatta bersaglio di pietre. L’episodio più eclatante a novembre scorso, quando una giovane studente universitaria, originaria di Sant’Antimo, ma residente a Trentola Ducenta, fu ferita gravemente nel corso di uno scippo i cui autori sono stati tempestivamente assicurati alla giustizia dagli agenti di polizia del locale commissariato. Per uno di essi c’è stato anche il processo e la condanna da parte dei giudici del Tribunale aversano di Napoli Nord ad otto anni di reclusione.

Piccoli episodi sporadici, fisiologici quando in spazi esigui si concentrano centinaia di persone, si sono registrati, ma l’abitudine di bande di giovani di diversi paesi di sfidarsi ad Aversa sembra essere oramai tramontata e le maxi risse sembrano oramai un ricordo.

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