Corruzione all’ufficio tributi: una mazzetta per tarsu e tares

di Emma Zampella

 Palermo. L’operazione era semplice e trasparente: pagare una mazzetta all’ufficio Tributi del Comune per vedersi modificate le cartelle di pagamento di Tarsu e Tares.

A guidare la squadra dei tre impiegati comunali infedeli un altro funzionario, Cesare Pagano, pronto a dare parole rassicuranti agli imprenditori e professionisti, avviliti dalle tasse. Una pratica tanto veloce quanto facile: “Lei non si deve preoccupare – ripeteva – mi dica solo sì o no. E l’operazione gliela sistemo io”.

Bastava pagare una mazzetta: “Noi chiediamo la metà di quanto lei deve al Comune”, spiegava il funzionario senza girarci attorno. Lo sportello “Contenzioso” dell’ufficio tributi era trasparente, anche nella tangente. E veniva davvero incontro al cittadino: la mazzetta si poteva pagare pure a rate, e non bisognava scomodarsi, i dipendenti corrotti la ritiravano a domicilio.I benefici offerti non finivano qui: la banda armeggiava dentro il sistema informatico del Comune per ridurre la superficie di aziende e studi professionali. E avveniva la seconda magia: chi aveva sborsato la mazzetta, si ritrovava a pagare meno tasse.

L’indagine della polizia, appena cominciata, ha costretto ai domiciliari ben 12 persone. In manette sono finiti invece i funzionari comunali: Cesare Pagano, Antonino Borsellino, Gaspare Tantillo e Ida Ardizzone. Le indagini del sostituto Daniela Varone, del procuratore aggiunto Dino Petralia e del procuratore reggente Leonardo Agueci dicono che nella schiera di chi preferiva affidarsi alla tangente c’è anche il commercialista delle suore Teatine, che gestiscono un grande centro di riabilitazione per disabili, l’istituto Villa Nave, “ente senza scopo di lucro”. Le intercettazioni della polizia hanno sorpreso il commercialista Antonino Clementi mentre consegna una mazzetta da 5.000 euro.

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Così, anche la superfice dell’istituto Villa Nave si era ridotta all’improvviso. Dal 2009 al 2013, le suore non hanno pagato al Comune Tares e Tarsu per 62.810,64 euro. La madre provinciale, ascoltata dalla polizia, ha detto: “Faceva tutto lui”. Ma la procura prosegue le indagini e nel capo di imputazione di Clementi è stato scritto che avrebbe commesso il reato “in concorso con un membro dell’Ente provincia italiana Immacolata Concezione delle suore Teatine dell’Immacolata Concezione della Maria Vergine, allo stato non identificato”.. Più di cento casi di evasione sono stati già scoperti esaminando l’archivio del Comune.

Il sindaco Leoluca Orlando, dopo avere appreso degli arresti dei quattro dipendenti comunali, ha commentato: “Confermo piena collaborazione con gli inquirenti per un’indagine giudiziaria che si è svolta e si svolgerà con la piena collaborazione dell’amministrazione comunale. Si tratta di dipendenti da oltre un anno allontanati dall’ufficio Tributi a seguito di segnalazioni che la stessa amministrazione ha inoltrato agli inquirenti. Il segretario generale, responsabile anticorruzione, mi ha prontamente assicurato – dice Orlando – che ha già posto in essere ogni ulteriore adempimento in sede disciplinare”.

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