Mensa, Psi: “Diritti a tutti, senza aumentare i costi”

di Redazione

 Mondragone. Il segretario cittadino dei Socialisti, Antonio Taglialatela, ha depositato un atto di diffida con invito ad adempiere, all’attenzione del sindaco, al Presidente del Consiglio comunale, al capo ripartizione competente e ai dirigenti scolastici, all’indomani dei chiarimenti pubblici intrapresi dall’amministrazione comunale.

“Abbiamo presentato un atto di diffida ufficiale al sindaco e agli uffici competenti. – spiega Taglialatela – Entro trenta giorni l’amministrazione deve provvedere all’approvazione di un preciso Regolamento Comunale, di concerto con la Commissione Mensa, individuando tariffe per fasce di contribuzione, modalità di esenzioni parziali e totali, senza aumentare il costo del servizio. Una iniziativa che vuole essere di riferimento per la cittadinanza, auspicando il sostegno dei Dirigenti Scolastici, dei genitori e l’appoggio di altre Associazioni cittadine le quali possono richiedere il modulo di diffida che abbiamo appositamente elaborato, promuovendo anche petizioni popolari. Alle nostre sollecitazioni, l’amministrazione ha risposto in maniera banale ed inefficiente difendendo d’ufficio l’iniqua decisione di sospendere a tempo indeterminato il diritto alla refezione scolastica per tutti i minori figli di genitori morosi. Per questo motivo, per noi, è doveroso ritornare sull’argomento attraverso un atto chiaro e preciso, perché le responsabilità degli adulti non vanno mai gravate sui propri figli. Riteniamo giusto che il servizio va pagato, ma bisogna anche prevedere delle fasce progressive in modo che ognuno paghi in base al reddito che ha, in modo da allineare le differenti posizioni sociali attraverso un sistema di esenzioni per chi sia realmente impossibilitato a sostenere il costo del servizio-diritto”.

“E’ pertanto dovere del Comune – continua Taglialatela – sia determinare i criteri oggettivi per l’individuazione delle situazioni sociali di cui l’amministrazione deve farsi carico, sia dell’individuazione di un iter procedimentale da applicare per contestare il mancato pagamento attraverso colloqui, solleciti, intimazioni, nonché predisporre un sistema sanzionatorio che disincentivi l’inadempimento, assicurando la riscossione di sanzioni pari al doppio del costo della mensa per i genitori, che pur potendo, non contribuiscano alla spesa pubblica. Un principio, non sempre chiaro a tutti, soprattutto a questa Amministrazione, si deve cercare di far passare: con una chiara regolamentazione, per un’Amministrazione è più facile controllare e capire chi vuole fare il ‘furbo’ e chi, invece, ha davvero bisogno di aiuto, garantendo le prestazioni dei servizi. Senza delle regole fisse, queste situazioni fanno solo ingrandire il sistema di becero assistenzialismo che tormenta i nostri territori e che fa diventare importanti queste tematiche solo in prossimità delle campagne elettorali, alimentando il voto di scambio e la sfiducia nelle Istituzioni e nei servizi pubblici essenziali”.

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