Gerusalemme, attentato in sinagoga: 6 morti. Hamas: “Atto eroico”

di Stefania Arpaia

 Gerusalemme. Un attacco terroristico a danno di una sinagoga è avvenuto a Gerusalemme, martedì mattina. Due uomini armati di asce, coltelli e pistole sono entrati nel luogo di preghiera, nel sobborgo di Har Nof su Agasis street.

“Si è trattato di un attacco molto violento”, hanno riferito fonti militari israeliane. Sei le persone che hanno perso la vita durante l’attentato, tra cui 4 rabbini: Aryeh Kopinsky, 43 anni, Shmuel Goldberg, 58, Calman Levine, 55, e Moshe Twersky, 60 anni, direttore della Yeshivah Toras Moshe, scuola religiosa di lingua inglese. Diversi i fedeli feriti che rischierebbero la vita.

I due attentatori dopo aver aggredito la folla, sono stati uccisi dagli agenti di sicurezza. Si crede che un terzo killer sia riuscito a fuggire. I momenti di terrore sono stati immortalati in alcuni scatti fotografici che circolerebbero in rete, tra cui la foto di un rabbino in una pozza di sangue, e i due aggressori deceduti. Gli uomini sarebbero stati denudati per verificare che non indossassero dell’esplosivo.

Intanto sul web, Hamas dopo aver dichiarato la propria gioia per la vicenda accaduta, ha pubblicato un filmato in cui minaccia in arabo e in ebraico nuovi attentati. “I passanti saranno investiti da automobili guidate da palestinesi o pugnalati per strada”, queste le minacce diffuse per la città di Israele.

Secondo l’organizzazione palestinese si sarebbe trattato di un “atto eroico” che rivendicherebbe la morte del conducente di autobus palestinese, trovato impiccato la scorsa domenica, a Gerusalemme. A Gaza sarebbero stati addirittura sparati fuochi d’artificio per festeggiare l’attacco terroristico.

Indignato il premier israeliano, Benyamin Netanyahu che condanna Abu Mazen e Hamas. “L’attaco è stato una conseguenza diretta del loro incitamento, un incitamento che la comunità internazionale ha irresponsabilmente ignorato”, ha dichiarato il premier.

Nel frattempo, il ministero per la sicurezza pubblica, Yitzhak Aharonovitch, ha annunciato che nelle prossime ore sarà emanato un decreto che “allenterà le norme che regolano il poter girare armati”, permettendo alle guardie di sicurezza e agli agenti non in servizio di aver con sé le proprie armi, per placare gli attentati.

Diffuse le identità degli assassini: Ghassan Abu Jamal e suo cugino Ouday Abu Jaba, fatti uscire di prigione nel 2011 in cambio della liberazione del soldato Gilad Shalit. E’ da chiarire se i due appartengano ad una vera e propria organizzazione terroristica o se abbiano agito di propria iniziativa.

Il capo della polizia israeliana, Yohanan Danino, ha dichiarato: “Questi sono singoli individui che decidono di compiere atti orribili. È molto dura sapere prima del tempo di incidenti del genere”. L’attentato sarebbe stato rivendicato dal Fronte popolare per la liberazione della Palestina.

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