Il degrado di Via Feudo: i residenti vivono tra rifiuti e topi

di Antonio Taglialatela

 Maddaloni. “Stamm rint ‘a munnezz”. “Viviamo tra l’immondizia”. Una sintesi che basta a definire la situazione in cui versa il rione popolare di via Feudo, alla periferia di Maddaloni.

Rifiuti e sporcizia sparsi un po’ ovunque, depositi incontrollati di ingombranti, erbacce alte dove proliferano insetti e rettili, topi che fuoriescono dal sottosuolo e raggiungono i piani più alti delle palazzine. Eppure l’area circostante abbonda di nuove costruzioni, attività commerciali, strade ampie.

Un quartiere che, insomma, dovrebbe essere “a misura d’uomo” ma che invece è lasciato al proprio triste destino. C’è una scuola, la “Brancaccio”, anch’essa di recente realizzazione, ma chiusa da qualche giorno per un’invasione di topi. Nel parco giochi antistante le panchine di cemento cadono a pezzi, la fontana pubblica sdradicata e riversa al suolo, le giostrine immerse in un manto di erbacce pieno di sporcizia. Davanti all’entrata il paradosso: c’è l’eco punto dove i cittadini possono depositare bottiglie di plastica e altri rifiuti riciclabili.

A pochi passi c’è l’area delle palazzine, accanto un centro di analisi mediche che si affaccia, altro paradosso, davanti ad una discarica abusiva. I residenti, qualche centinaio di famiglie, sono infuriati. Né l’Iacp (l’Istituto autonomo case popolari), proprietario dei fabbricati, né l’amministrazione comunale sembra vogliano intervenire seriamente per conferire almeno un minimo di dignità alla zona.

“Qui i politici si fanno vedere solo in campagna elettorale, quando devono avere i voti”, ci racconta una donna, preoccupata per la salute dei propri figli e indignata, come tanti altri genitori del quartiere, che la scuola sia chiusa perché infestata dai ratti, questi ultimi che, oramai, sembrano essere diventati anche loro “residenti”. Nonostante siano state “tappate”, con mezzi di fortuna, crepe nei muri e sui pavimenti non si riesce a contenerli. Fuoriescono da ogni angolo, entrano fin dentro gli appartamenti, rosicchiano i cavi e mettono fuori uso i contatori dell’energia elettrica.

L’appello, dunque, è rivolto all’Iacp e al sindaco, in quanto responsabile della salute pubblica sul territorio: “Chiediamo una disinfestazione, chiediamo la rimozione delle discariche, chiediamo che la scuola venga riaperta. Chiediamo di vivere in modo dignitoso”.

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