Psicosi Ebola a Roma, ma si tratterebbe di crisi epilettica

di Mena Grimaldi

 Roma. Paura lunedì mattina nell’Ufficio immigrazione della Questura di Roma.

Un giovane somalo, si sarebbe sentito male mentre si trovava all’Ufficio Immigrazione della Questura per rinnovare il soggiorno per protezione internazionale: “perdeva sangue dal naso e le sue condizioni fisiche sono peggiorate in pochi minuti”, spiega il segretario generale del sindacato, Flavio Tuzi.

Sul posto è intervenuto il 118 e l’uomo è stato portato all’Umberto I per accertamenti. Da una prima visita è risultato che l’uomo, residente in Italia da due anni, ha la febbre. Da fonti ospedaliere riportate da un’agenzia di stampa trapelerebbe però che “non si tratta di Ebola, ma di una crisi epilettica”.

A Napoli, intanto,si è tenuto un convegno internazionale organizzato dall’Avis Campania al complesso monumentale di Santa Maria La Nova sul tema della Salute Collettiva.Tra i temi caldi proprio quello delvirus Ebola. Peter van der Burg, direttore della Isbt (Società Internazionale Sangue e Trasfusioni) ha fatto il punto della situazione:”Ebola sta diventando un problema serio: in Europa sono state prese tutte le precauzioni possibili per arginare il problema, ma essendo un virus nuovo non si sa ancora quali siano i meccanismi con cui il virus si trasmette. E’ bene però lanciare un messaggio rassicurante, almeno per l’Europa, dove la comunità scientifica sta facendo fronte comune per arginare il problema. In ogni caso, negli ultimi trent’anni sono stati fatti passi da gigante in materia di trapianti e donazioni di sangue: possiamo tranquillamente dire che si può donare in assoluta serenità”.

Sul fronte regionale, invece, incombe la deadline del 31 dicembre:”Entro la fine dell’anno – spiega Pasquale Pecora, consigliere Avis – bisognerà accreditare le strutture per la donazione del sangue, altrimenti il sistema rischia di bloccarsi e la Regione sarebbe costretta ad un esborso economico significativo per comprare sangue dalle altre regioni. La Regione è partita tardi, ma stiamo recuperando il tempo perduto.”Il prossimo passo – prosegue Pecora – è potenziare la raccolta di plasma, dove ahinoi, siamo come Regione Campania agli ultimi posti in Italia”.

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