Tassa rifiuti, ProDem: “Un’altra svista di Liguori & company”

di Redazione

 Cesa. “L’amministrazione comunale del sindaco Liguori, in materia di tassa dei rifiuti, non finisce di stupire”.

Così il gruppo di opposizione “Progetto Democratico per Cesa”, composto da Domenico Mangiacapra, Enzo Guida e Antimo Dell’Omo (nella foto), che segnala quella che ritiene un’altra “grossolana e imbarazzante ‘svista’ dalla maggioranza”.

“Dopo la figuraccia rimediata in merito alla tariffa per i commercianti, – rilevano i consiglieri di opposizione – manca negli atti approvati qualsiasi indicazione circa le date entro cui i cittadini dovranno pagare la tassa dei rifiuti e, difatti, nel prossimo consiglio comunale si dovrà approvare una delibera che integra il regolamento, stabilendo le date dei pagamenti. Come sia stato possibile ‘dimenticare’ di stabilire le scadenze è questione sconcertante. Eppure la normativa è chiara e stabilisce che devono essere i Comuni a decidere le scadenze. Un’altra ‘svista’ che la dice lunga sull’efficienza dell’amministrazione comunale”.

Dunque, nel prossimo consiglio comunale la maggioranza proporrà di far pagare i cittadini la tassa sui rifiuti secondo un calendario di 4 rate, il 16 ottobre, 16 dicembre e poi il 16 febbraio 2015 ed il 16 aprile 2015. Il gruppo di opposizione ricorda quanto avvenuto nelle settimane scorse sulla tariffa dei rifiuti per i commercianti.

“Fu approvata dalla maggioranza una delibera che aumentava del 40% la tassa rifiuti per alcune categorie commerciali. L’opposizione dinanzi a quegli aumenti sproporzionati aveva chiesto spiegazioni al sindaco ed all’assessore al Bilancio, Nicolina Bortone, che, però, difesero a spada tratta quelle cifre. Dopo la segnalazione dell’opposizione e con i commercianti sul piede di guerra, si “scopre” che le cifre erano effettivamente sbagliate. Una magra figura per sindaco e maggioranza che avevano difeso quelle cifre senza mettere in conto che forse c’era stato un comprensibile errore umano, a testimonianza che non solo non conoscevano le cifre ma che le scelte di bilancio non sono oggetto di una discussione politica in maggioranza ma sono frutto di valutazione da parte dei uffici”.

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