Iovine: “Cesaro aveva interessi nell’affare Texas”

di Redazione

 Aversa. La figura di Luigi Cesaro e i suoi presunti rapporti con la camorra sono finiti al centro di un interrogatorio, avvenuto lo scorso 28 luglio, che il pentito Antonio Iovine ha reso al pm della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, Cesare Sirignano.

Il verbale è agli atti del Tribunale del Riesame che dovrà pronunciarsi sulla richiesta di revoca dell’ordinanza di custodia cautelare, avanzata dai legali del deputato di Forza Italia ed ex presidente della Provincia di Napoli, dopo l’operazione che lo scorso 23 luglio ha portato a sette arresti nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti al Comune di Lusciano, nel Casertano, assegnati ad imprese ritenute vicino alla fazione Bidognetti del clan dei casalesi.

“Di Luigi Cesaro – afferma Iovine, interrogato nel carcere de L’Aquila – avevo già sentito parlare nel corso di una riunione tra me, Michele Zagaria e Nicola Panaro nel 2005 o 2006 a Casapesenna, in un’abitazione nella disponibilità di Zagaria”.

Durante quell’incontro, racconta “’O Ninno”, Panaro riferì che “il politico Cesaro aveva interessi nella realizzazione di un affare ad Aversa indicato come Texas” e chiede al gruppo se fosse possibile avvicinarlo: “Ricordo che Michele Zagaria, per nulla meravigliato dell’informazione, si assunse l’impegno di avvicinare Cesaro e di aggiornarsi sull’affare”, racconta Iovine.

Dopo aver sottolineato che Zagaria aveva “ottimi rapporti” con i clan di Sant’Antimo, il Comune del Napoletano di cui il parlamentare è originario, l’ex superlatitante spiega che Cesaro era in contatto, in particolare, con il capozona di Aversa, Corrado De Luca, il quale parlava di lui come “una persona che senza alcuna difficoltà sarebbe stata avvicinata”.

E qui il pentito, nel fare un esempio, tira in ballo l’ex parlamentare Nicola Cosentino: “Per fare unesempio chiarificatore – riferisce Iovine al pm – dico che lo stesso avrei fatto io se qualcuno mi avesse chiesto di avvicinare Nicola Cosentino. In quel caso, infatti, al mio interlocutore avrei immediatamente risposto che avremmo potuto facilmente rivolgerci al fratello Giovanni”.

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