Israele richiama 40mila riservisti: “Hamas pagherà caro”

di Redazione

 Gaza. Non si ferma l’escalation di tensione tra Hamas e Israele, dopo il rapimento e l’uccisione dei tre ragazzi israeliani e il conseguente brutale omicidio di un ragazzo palestinese a Gerusalemme Est.

Israele nella notte ha intensificato i suoi raid aerei nella striscia di Gaza, causando almeno una decina di vittime, tra cui potrebbero esserci anche donne e bambini. Il premier Benjamin Netanyahu ha intanto disposto il richiamo di 40mila riservisti, in vista di una possibile offensiva contro la Striscia di Gaza e ha inviato l’esercito “a togliersi i guanti”. Da parte loro il braccio armato di Hamas, le brigate Ezzedin al-Qssa, continuano il loro lancio di razzi verso Israele e minacciano colpiremo anche Tel Aviv e oltre.

Nelle ultime ore Israele ha intensificato i bombardamenti aerei, nel corso dell’operazione Confine protettivo, sulla striscia di Gaza in vista di un’eventuale offensiva via terra. L’ultimo bombardamento avrebbe distrutto la casa di un membro di Hamas a Khan Yunis (Gaza), causando diverse vittime tra cui anche donne e bambini, mentre i feriti sarebbero una decina.

Al momento dell’attacco dell’aviazione israeliana all’interno della casa e nelle sue immediate vicinanze si trovavano decine di persone, fra cui donne e bambini. Secondo la stampa israeliana si trattava in effetti di “scudi umani” che, viene ipotizzato, cercavano di impedire con la loro presenza un attacco aereo israeliano.

“E’ stata una strage di innocenti” affermano gli abitanti del quartiere. Nelle strade di Khan Yunis si sono sentiti slogan a favore di una ritorsione di Hamas contro Tel Aviv. Il bilancio dei raid aerei di Israele sulla striscia di Gaza sarebbe così di una decina di vittime e oltre venti feriti.

A Gerusalemme intanto il premier Benjamin Netanyahu, pressato dai falchi del suo governo, a chiesto all’esercito di “togliersi i guanti”: “Hamas ha scelto l’escalation e pagherà un prezzo altissimo”. Il governo ha richiamato 40mila riservisti in vista di una vasta operazione di terra nella striscia di Gaza.

“L’ordine del premier alla fine è stato quello di prepararsi a una scrupolosa, lunga e duratura campagna a Gaza”, ha spiegato una fonte. Ancora non c’è nulla di certo, ma l’obiettivo e’ scoraggiare in tutti i modi il movimento islamico. “Siamo pronti a un’offensiva contro Hamas, che non terminerà in un paio di giorni”, ha rincarato la dose il titolare della Difesa.

In questo clima, il presidente palestinese, Abu Mazen, ha chiesto a Israele di fermare “immediatamente” l’escalation dell’offensiva; e ha anche sollecitato la comunità internazionale a intervenire “immediatamente” per evitare che la regione piombi in una situazione di ulteriore “distruzione e instabilità”.

Ma la situazione ormai è sull’orlo del precipizio. Secondo Israele, a partire dalla notte da Gaza sono stati lanciati 86 razzi, 16 dei quali solo nelle ultime ore. E cinque di questi razzi sono stati intercettati dallo scudo anti-missile Iron Done non lontano dalle città portuali di Ashdod e Ashkelon.

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