Standard e lottizzazioni: finanzieri ormai “di casa” al Comune

di Redazione

 Aversa. “All’ennesima visita della Guardia di finanza al Comune mi è venuta spontanea una battuta sull’opportunità di allestire un apposito ufficio per loro visto che oramai sono di casa sul municipio. La loro presenza non fa più notizia”.

Giuseppe Sagliocco, sindaco di Aversa, così commenta l’ulteriore visita dei militari delle fiamme gialle alla casa comunale per portare via ancora atti su disposizione della Corte dei Conti. Visite che, come lo stesso primo cittadino sottolinea, si sono trasformate in una sorta di via vai, tanto da indurlo a fare la battuta sulla costituzione di un ufficio apposito in comune.

Ma quali sono questi filoni di inchiesta che, a quanto pare, coinvolgono l’intera storia dell’attività inerente l’urbanistica e i lavori pubblici degli ultimi trenta anni di storia amministrativa aversana, passando dalla prima alla seconda repubblica senza che, a quanto pare, cambiasse l’atteggiamento di tecnici e politici soprattutto in relazione alla gestione degli standard urbanistici? “Le opere sotto la lente della Corte dei Conti – afferma Sagliocco – sono racchiuse in una lista infinita, dal recupero del Macello al Palazzetto dello sport passando per la storia dello standard”.

Nello specifico, come si legge in una nota che la Corte dei Conti ha inviato al sindaco aversano per interrompere eventuali prescrizioni del reato contabile, relativamente ad uno standard comunale in via San Lorenzo, usucapito dalla famiglia Marino, e che vede il coinvolgimento, in questa fase di indagini, di una settantina tra amministratori e dirigenti comunali dal 1985 al 2005, si tratta di: “Numerose illegalità commesse nella gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Aversa, Palazzetto dello Sport, Alloggi per Studenti ed altro”.

Il cronista si è informato e, sebbene sulla casa comunale si ritiene che la notizia non sia pubblica, si è appreso che, oltre ai precedenti casi segnalati, delle indagini condotte dalla magistratura contabile facciano parte anche: i lavori di ristrutturazione di Palazzo Gaudioso, che ospita la biblioteca civica; tutte le aree standard; i lavori di ristrutturazione dell’ex macello, divenuto un centro socio-culturale; le lottizzazioni urbanistiche. In particolare, per quanto riguarda macello e biblioteca, si vogliono verificare le perizie di adeguamento e la stessa esecuzione dei lavori, che non sarebbe stati eseguiti a regola d’arte.

Per quanto riguarda le lottizzazioni, invece, oggetto del contendere la verifica delle realizzazioni delle infrastrutture che i privati si sono obbligati ad effettuare, oltre al recupero di eventuali oneri di urbanizzazione. Discorso a parte per la casa dello studente che ha trovato ospitalità all’interno dell’ex carcere mandamentale.

“I lavori – ha dichiarato Sagliocco – sono finiti da oltre tre anni e da tanto l’immobile è stato consegnato all’Adisu (ente universitario) senza che nessuno abbia mai utilizzato la struttura. Ci viene da chiedere quali e quanti danni sono stati prodotti, buttando al vento anche finanziamenti che poteva avere diversa sorte”.

Quindi, gli interessati a questa maxi inchiesta, che si rifà anche alle numerose visite presso la casa comunale, nella scorsa primavera, degli uomini del maggiore Danilo Toma, comandante del gruppo di Aversa della guardia di finanza, rischiano di essere non solo i tantissimi amministratori e dirigenti comunali, ma anche altri. Insomma, della serie ‘Siamo ancora agli inizi’, mentre in città è in atto una sorta di toto scommessa sull’identità di chi, quasi certamente con uno o più esposti anonimi, ha dato il via a questo tourbillon senza fine.

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