Malattie rare, l’ospedale “Moscati” in campo

di Antonio Arduino

 Aversa. Il “San Giuseppe Moscati” ospedale di riferimento per la cura di alcune malattie rare. La notizia, presente sul sito web dell’Asl Caserta, è confermata dall’ex direttore sanitario del presidio Pino Tatavitto, tra i promotori dell’iniziativa.

“Abbiamo cominciato con un primo caso nell’anno 2011-12. Attualmente stiamo trattando un paziente con la sindrome di Behçet, patologia dermatologica di origine autoimmune. caratterizza da ricorrenti afte orali e genitali ed uveite, un paziente affetto da morbo di Gaucher, malattia congenita che riguarda il metabolismo dei lipidi, due casi di Epilessia mioclonica progressiva nota come Epm, malattia neurologica caratterizzata dalla comparsa di crisi convulsive in progressivo peggioramento e da brevi e involontarie contrazioni muscolari stimolate dalle cause più disparate e due ammalati di Sensibilità Chimica Multipla. conosciuta come Mcs”.

“Si tratta – continua Tatavitto – di pazienti che vengono trattati ambulatorialmente, in regime di day hospital, in un ambiente specifico collocato nella zona della rianimazione-terapia sub intensiva, seguiti dalla referente aziendale per le malattie rare Teresa Bencivenga che si avvale del supporto infermieristico della rianimazione diretta da Francesco Diurno”.

“Questi pazienti – chiarisce il direttore sanitario del Moscati – vengono trattati con protocolli terapeutici individuali indicati dagli specialisti dei centri di riferimento per le specifiche malattie che la referente aziendale applica nella maniera più rigorosa, tenendosi in continuo contatto con gli specialisti dei singoli centri, come accade in particolare per i due pazienti curati per mcs”.

L’ambulatorio per malattie rare attivato al Moscati è particolarmente importante per gli ammalati di sensibilità chimica multipla perché la malattia non è riconosciuta dal ministero della salute, così che questi pazienti avrebbero necessità di raggiungere l’unico centro di riferimento funzionante in Italia attivo presso il policlinico Umberto I di Roma diretto dallo specialista Giuseppe Genovesi, anche solo per un semplice controllo di routine, Controlli che ora possono effettuare presso l’ospedale cittadino.

“Purtroppo qui possiamo fare solo gli esami ordinari e non quelli specifici per la mia malattia, possibili solo al Sant’Andrea di Roma o in un laboratorio specializzato della Gran Bretagna” dice Angelo, uno dei due pazienti affetti da mcs in cura al Moscati. “Ma poter effettuare in ospedale una cura che, per quanto mi riguarda, riesce a migliorare le mie condizioni di vita, fatta in sicurezza e gratuitamente è sicuramente un grosso aiuto di cui devo essere grato ai medici del Moscati e all’Azienda sanitaria”, aggiunge Angelo, che vive con una pensione di 750 euro mensili 620 dei quali dovrebbero essere impiegati, mensilmente, solo per l’acquisto dei medicinali che gli sono indispensabili. Per il personale del Moscati e per i responsabili dell’Asl il grazie di Angelo è uno stimolo a proseguire nella strada intrapresa.

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