M5S-Ukip, Grillo: “Una consultazione, non un’alleanza”

di Stefania Arpaia

 Roma. Un pranzo a Bruxelles tra Beppe Grillo e Nigel Farage, leader del partito britannico euroscettico, e telefonate tra quest’ultimo e Casaleggio danno il via ad una nuova bufera intorno al Movimento 5 Stelle.

Alleanza M5S-Ukip? “Una probabilità. – ha affermato il vicepresidente della Camera Di Maio – E’ solo un’opzione, valuteremo anche altro”. Un incontro che doveva rimanere nell’ombra, quello tra Farage e Grillo, e che invece è stato rivelato da Matteo Salvini della Lega Nord, con un tweet, evidenziando tutti gli spostamenti dell’ex comico genovese: “Volo a Bruxelles, pranzo con Marine Le Pen. A Malpensa ho incontrato Grillo. È sul mio aereo, lunga e interessante chiacchierata”.

Critiche tra i membri dello stesso partito dove molti hanno dichiarato: “Non abbiamo niente in comune con gli xenofobi”, sottolineando la ristretta visione dell’immigrazione dell’euroscettico. Diversi i deputati che non hanno approvato l’incontro, tra cui Giulia Sarti, Eleonora Bechis, Sebastiano Barbanti e Tommaso Currò.

Ma il leader dei pentastellati commenta al quotidiano Telegraph: “Ha senso dell’humor e dell’ironia e non è razzista. Non è come viene descritto, così come io non sono il fascista e il nazista descritto dai giornali italiani. Vuole controllare i flussi migratori in Europa così come lo vogliamo noi”.

Grillotende a sottolineare che non esiste alcun accordo, si è trattata di una semplice “consultazione”, come ha ribadito anche Di Maio. Sarà la rete a scegliere quale accordo si dovrà realizzare. Un’alleanza necessaria se non si vuole rischiare che i 17 deputati grillini siano esclusi dalle dinamiche politiche dell’Unione.

Ha fatto il proprio intervento anche il capogruppo della Camera Giuseppe Brescia: “Tutti scrivono che quello di Farage è un partito xenofobo, il nostro no. Ricordo che è grazie a noi che è stato abolito il reato di immigrazione clandestina e ne siamo felici. Noi dobbiamo andare a confrontarci sui temi, ovviamente non su idee diverse dalle nostre. Noi non siamo xenofobi. Noi abbiamo idee anti-austerity e vogliamo rivedere il fiscal compact, confrontarci su questioni che vanno a incidere sull’economia reale del paese. Proporremo sempre alla Rete di pronunciarsi sulla formazione di un gruppo per essere incisivi in Europa. E’ scritto nel regolamento”.

E infatti alla voce “Gruppo politico” del regolamento viene ribadito che: in caso di unione con deputati di altri Paesi europei che condividono i valori fondamentali del Movimento 5 Stelle, Grillo, in qualità di capo, proporrà un accordo, ma sarà la votazione virtuale degli iscritti al partito a prendere la decisione finale.

Intanto, sembrerebbe che l’Ukip, United Kingdom Independence Party, stia contattando almeno sei Paesi dell’Ue per cercare forze con cui allearsie creare uno schieramento indipendente nel Parlamento europeo.

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