La Camera approva il decreto Lavoro. M5S: “Schiavi moderni”

di Redazione

 Roma. Dopo la fiducia incassata dal governo mercoledì, la Camera dei Deputati ha approvato il decreto Lavoro.

283 voti favorevoli, 61 contrari,un astenuto. Un passaggio scontato, quello a Montecitorio, che è arrivato tra le proteste dai banchi degli esponenti Movimento 5 Stelle, che si sono incatenati e hanno mostrato cartelli con su scritto “schiavi moderni”.

Il decreto, che prevede un apprendistato più semplice e massimo 5 rinnovi contrattuali in 3 anni, passa ora al Senato per la seconda lettura. E qui, Nuovo Centrodestra e Scelta civica hanno chiesto modifiche e annunciato battaglia.

Il voto “dimostra la compattezza della maggioranza” ha affermato il ministro del Lavoro, Poletti, chesi è poi detto “certo che il Senato farà correttamente il proprio lavoro. Si otterrà una buona soluzione”, ha sottolineato.

Il decreto estende dauno atre anni la durata del rapporto di lavoro a tempo determinato senza causale, ovvero senza ragione dell’assunzione. Il testo approvato dal governo prevedeva un massimo di otto proroghe contrattuali in 36 mesi, la commissione ha poiabbassato il tetto a cinque proroghe. I lavoratori ‘a termine’ non possono però essere in ciascuna azienda più del 20% degli assunti a tempo indeterminato (1 per le imprese fino a 5 dipendenti). La commissione ha previsto che se si supera il limite, i contratti in eccesso si considerano a tempo indeterminato. Le norme si applicano alla somministrazione di lavoro a tempo determinato.

Diritto di precedenza donne in maternità. Il congedo maternità potrà concorrere a determinare il periodo minimo di sei mesi di attività perché la lavoratrice acquisisca un diritto di precedenza per contratti successivi presso la stessa azienda.

Apprendistato semplificato. La commissione ha ripristinato l’obbligo di un piano formativo individuale in forma scritta inizialmente cancellato dal governo, ma prevede modalita’ semplificate di redazione. Per le aziende con più di 30 dipendenti c’è l’obbligo di assumere il 20% degli apprendisti: la percentuale è ridotta rispetto al passato, ma il testo originario del governo l’aveva del tutto eliminata.

Semplificazione Durc. Viene ‘smaterializzato’ il Durc (Il documento unico di regolarità contributiva che attesta l’assolvimento, da parte dell’impresa, degli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti di Inps, Inail e Cassa Edile) con una semplificazione degli adempimenti burocratici richiesti alle imprese per la sua acquisizione.

Contratti di solidarietà. Potranno essere stabiliti con decreto interministeriale i criteri per individuare i datori di lavoro beneficiari della riduzione contributiva in caso di ricorso al contratto di solidarietà. E vengono incrementate le risorse finanziarie per tale finalità, a decorrere dal 2014, con un limite di spesa di 15 milioni (contro i 5,6 mln precedenti).

Proroga per personale scuole comunali. Il decreto prevede la possibilità di rinnovare o prorogare di un anno (fino al 31 luglio 2015) i contratti a tempo determinato del personale educativo e scolastico di asili nido e materne comunali.

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