Cella: “Ecco la verità sul Partito Democratico”

di Antonio Arduino

 Aversa. Per Salvino Cella, candidato sindaco alle amministrative del 2012, è ora di dire basta alle bugie del Pd e fare chiarezza sul comportamento del partito che si è associato al cartello elettorale che lo ha portato in Consiglio comunale.

Dopo gli attacchi arrivati dagli ex alleati che hanno chiesto più volte le sue dimissioni per un presunto alto numero di assenze in Consiglio Cella decide di far sentire la sua verità. “Non intendo entrare nel personale dei singoli, che potrei affrontare benissimo, ma andare subito al cuore del problema”, esordisce l’esponente di centrosinistra, leader di una lista civica.

“Il Pd – dice – si è inchinato alla corte della lista Lama e dell’Udc in cerca di un candidato sindaco. Dopo un lungo cammino in cui ha collezionato solo rifiuti. Dodici ore prima del termine ultimo per la presentazione delle liste dal Pd mi chiamarono per venire con noi”. “In cambio – aggiunge – chiesero di dare a loro due candidati perché non riuscivano a completare la lista e di preparare la documentazione necessaria per consegnarla”. “Poi – continua Cella – in campagna elettorale non solo scomparvero dal mio fianco ma cominciarono anche ad inviare messaggi alla città per informare gli elettori che il Pd non sosteneva il candidato sindaco Cella al punto che durante la campagna elettorale i loro candidati, nel pubblicizzarsi, non indicavano il mio nome come candidato sindaco”.

“Passata la campagna elettorale continuarono a non farsi sentire, però un giorno – ricorda Cella – mi arrivò una telefonata. Pensai che volessero organizzare una opposizione insieme a noi, invece la una telefonata era finalizzata a chiedermi la disponibilità a votare per dare a loro la presidenza della commissione trasparenza perché, mi dissero, che ottenerla avrebbe dato loro visibilità”. “Era una motivazione che ho considerato inaccettabile perché dimostrava che intendevano fare il loro interesse personale e non quello dei cittadini, così risposi che sarebbe stato il consiglio comunale a decidere”.

“A questo punto – continua Cella – mi offrirono appoggio per una eventuale mia nomina a presidente della commissione controllo e trasparenza chiedendomi in cambio di lasciare ad esponenti del Pd il posto nelle commissioni a cui avevo diritto per regolamento. Accettai ed oggi il Pd è l’unico partito ad essere presente in tre commissioni”.

“Ma, per loro, non fu una scelta di pace perché – prosegue il consigliere – non contenti cominciarono a scrivere comunicati in cui affermavano che la commissione trasparenza non veniva convocata. Invece la commissione veniva convocata ma andava puntualmente deserta per l’assenza dei componenti in particolare di quelli del Pd, cosa che accade tuttora, tant’è che gli esponenti del Pd risultano assenti o sono presenti solo qualche minuto prima della conclusione dei lavori”.

“Ma le menzogne non si finiscono qui. Dicono – sottolinea Cella – che il nostro gruppo non presenta interrogazioni e mozioni ed è un falso perché abbiamo presentato tante interrogazioni e mozioni senza darne pubblicità perché sono finalizzate a fare l’interesse dei cittadini e non a dar visibilità a Candida o Cella”.

“Per ricordane alcune c’è quella sulla riscossione delle bollette dell’acqua, sul centro per l’impiego, sul piano parcheggi, sull’uso esclusivo di bicchieri di plastica per distribuire bibite nei locali della movida sulla riduzione a sei del numero degli assessori, sulla mensa scolastica, su Parco Grassia, sul fitto di un locale in via Nobel e una interrogazione a risposta scritta relativamente al costo della fornitura di kit per la raccolta differenziata che, come è noto, ha avuto successo dal momento che il costo è sceso notevolmente”.

“Quanto all’affermazione che sosteniamo il sindaco sottolineando che grazie alla nostra assenza al Consiglio sull’incompatibilità la maggioranza avrebbe avuto la meglio dicono il falso sapendo bene di dirlo perché non solo non sarebbe passata comunque, ma se anche fosse fossimo stati presenti votando come desideravano nulla sarebbe cambiato perché l’incompatibilità di Sagliocco era un fatto scontato e il sindaco si sarebbe dimesso da consigliere regionale, così come hanno dimostrato gli eventi, di conseguenza quel consiglio era inutile, inutile chiederlo e altrettanto inutile parteciparvi”.

“Circa la validità del Pd qual formazione di centrosinistra non dimentichiamo – sottolinea ancora Cella – che l’attuale Pd di Aversa è composto da numerosi personaggi del centrodestra tanto numerosi da essere numericamente di più di quelli nati nel centrosinistra”. “Quanto alla limnea politica ed al comportamento in consiglio probabilmente tutti si sono accorti che il Pd è sceso immediatamente a compromessi con la maggioranza per ottenere la presidenza della commissione lavori pubblici, una commissione che non ha più senso con le leggi attuali e che, fino ad oggi, ha prodotto esclusivamente il regolamento dei cottimi fiduciari che è un disastro per la città”.

“Così grosso – aggiunge – da obbligare la commissione statuto a prevedere una seduta per modificarlo in tempi brevissimi”. “Infine – conclude Cella – vale la pena ricordare che l’ostilità del Pd nei confronti del sottoscritto viene da lontano, essendosi manifestata fin dalle elezioni provinciali del 2010. In quell’occasione i responsabili del partito preferirono perdere le elezioni piuttosto che candidare me, negandomi una candidatura che, come hanno dimostrato i fatti, è stata vincente, essendo stato eletto consigliere provinciale con l’Italia dei Valori”.

Scrivici su Whatsapp
Benvenuto in Pupia. Come possiamo aiutarti?
RedazioneWhatsappWhatsApp
Condividi con un amico