Carlo Palmieri, si attende autopsia prima delle esequie. Dediche su Fb

di Nicola Rosselli

Carlo PalmieriAversa. Ancora non è possibile decidere la data dei funerali di Carlo Palmieri, il giovane barman di Aversa che nelle prime ore di giovedì era rimasto vittima di un terribile incidente stradale finendo con la propria autovettura contro un palo della pubblica illuminazione in viale Kennedy, per evitare una moto che, dopo essere scivolata, ostruiva la carreggiata.

Il magistrato competente del Tribunale di Aversa ha, infatti, ordinato che la salma dello sfortunato giovane aversano sia sottoposta ad esame autoptico per verificare se abbia avuto malori o se fosse, eventualmente, sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti. Circostanze che amici e parenti escludono a priori. Carlo era l’emblema della salute e dell’allegria e solo poco prima aveva fatto ritorno dalla gita scolastica di quattro giorni a Rimini e sulla riviera romagnola.

Ma l’autopsia è praticamente d’obbligo in casi come questo di Carlo. Nella tarda serata di giovedì, tra le altre cose, la madre del malcapitato diciottenne, che non ha mai lasciato il presidio, insieme alla fidanzatina Annamaria (anch’essa colta da malore) e numerosi amici, dell’ospedale napoletano, ha avuto anche un infarto, rivelatosi, per fortuna, di lieve entità.

La sua morte ha praticamente disorientato, annientato l’intero istituto alberghiero “Rainulfo Drengot” di Aversa, dove Carlo frequentava la quarta con indirizzo sala bar. Docenti, alunni e la stessa preside che aveva preso parte alla gita scolastica proprio con il gruppo del giovane sono costernati. Un ragazzo deciso e volenteroso, affermano. Non a caso lavorava già in alcuni locali cittadini, prima al Bar il Boschetto, poi alla pizzeria Bocadillo e, infine al pub Io, tu e boh di via Seggio, la strada della movida, dove aveva festeggiato il proprio compleanno il 6 dicembre scorso.

Decine e decine i post sul suo profilo Facebook dai quali traspare l’immensa gioia di vivere di Carlo. “Siamo tutti un pò più soli ora.. ciao Carlo!” ha scritto uno dei suoi tanti amici, Gaetano Alborino. “Ed eccoti qua! E cosi che dobbiamo ricordarti.. mentre facevi quel fischio che solo tu sapevi fare! Quel sorriso che solo tu avevi! E quella voglia di vivere immensa! Si tutti ti ricorderanno cosi! Ciao angelo più bello del paradiso!” scrivePietropaolo Bottone.

Infine, un vero e proprio epitaffio dalla sua classe: “Fratello mio sei la persona più bella che abbiamo mai conosciuto, sempre il sorriso stampato in faccia. Non ho mai conosciuto una persona più forte e solare come te, dove eri tu si rideva si scherzava si faceva casino.Io venivo tutti i giorni a scuola con la voglia di ridere, fare foto video insieme a te, è ora?Chi fischierà nei corridoi? Come faremo ad aprirci un bar? Che senso ha viaggiare senza di te? Che senso ha andare a scuola? Con quale voglia andrò a lavorare? Tutto ciò che mi circonda mi ricorda te, mi ricorda il numero uno. So solo che ti porterò sempre con me nel mio cuore. Spero che il tuo sacrificio serva a far capire a noi ragazzi che la vita non è un gioco. E voglio inoltre che tu non sia morto invano, ti prometto che farò di tutto per far si che la tua storia venga raccontata alle generazioni future, tutti devono sapere chi è Carlo Palmieri. Tu saresti diventato un grande barman, il più grande barman, perché grande già lo sei, il tuo nome sarebbe stato conosciuto per il mondo intero è sarà così”.

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