I Nas chiudono il Centro di Salute Mentale

di Antonio Arduino

 Aversa. Ammalati che chiedono una sigaretta ai passanti o di poter telefonare a casa, ammalati privati delle terapie di sostegno motivazionali che permettevano annullarne l’isolamento psico-sociale in cui erano tenuti nella Maddalena, …

… curati solo con psicofarmaci e sedativi come ai tempi del vecchio manicomio per mancanza di locali adeguati, arrangiati in una sede dagli spazi angusti, ricavati in una parte secondaria dell’edificio di viale Europa che ospita il consultorio materno infantile, la dietologia, l’ambulatorio di neuropsichiatria infantile, il centro vaccinale per bambini.

Uno spazio ricavato al piano terra, isolando un corridoio dal restante edificio creando una sorta di corsia sulla quale si affacciano alcune stanze, una delle quali dotata di due posti letto disponibili per eventuali ricoveri. Questo il quadro apparso ai carabinieri del Nas che, arrivati a sorpresa, su segnalazione di cittadini, nella mattinata di martedì hanno imposto la chiusura della nuova sede del centro di salute mentale del distretto sanitario di Aversa che dal 28 febbraio ha sostituito quella di piazza Fuori Sant’Anna.

Una sede contestata dal Tribunale per i Diritti del Malato per rappresentare un ritorno al passato della cura della salute mentale che dal ghetto del manicomio di via Linguiti aveva avuto un salto di qualità, quando lo psichiatra Franco Rotelli, nella veste di direttore generale dell’Asl Ce2, applicando le teorie di Basaglia aveva dato vita al centro di piazza Fuori Sant’Anna in un palazzetto preso in affitto.

Un costo eccessivo da sopportare per l’attuale dirigenza dell’Asl che aveva deciso di trasferire qual centro in un immobile di proprietà dell’azienda, confinante con il consultorio materno infantile di viale Europa. Un immobile da ristrutturale perché abbandonato da decenni, quindi inutilizzabile.

Da qui la necessità di arrangiare, temporaneamente in attesa della ristrutturazione, il centro in un corridoio ricavato dal consultorio. Una collocazione che potrebbe essere parsa non idonea ai Carabinieri del Nas, tant’è che il primo cittadino di Aversa, venuto a conoscenza della visita del Nas, ha ritenuto opportuno precisare che all’ente non era giunta alcuna richiesta di apertura e funzionamento della nuova sede.

“Questa mattina gli uomini del Nas – si legge in una nota diffusa dal sindaco Giuseppe Sagliocco – hanno effettuato un’ispezione presso la sede dell’Asl di Viale Europa nuova collocazione del dipartimento di salute mentale”. “Al momento – ha detto il primo cittadino – non è giunta alcuna richiesta al Comune di Aversa per l’apertura ed il funzionamento della nuova sede, cosa che normalmente viene richiesta per il rilascio al primo cittadino che rappresenta la massima autorità sanitaria cittadina”. “Ritengo – ha aggiunto – qualora ce ne fosse bisogno, ribadire le ragioni degli assistiti del dipartimento di salute mentale che devono trovare in Città le risposte che necessitano oltre che la continua assistenza sanitaria”.

“Il dipartimento di salute mentale oltre a rappresentare il fabbisogno in cittàè – ha sottolineato Sagliocco – anche il continuo di una grande tradizione storico scientifica della psichiatria. Ricordiamo, infatti, gli aversani Filippo Saporito e Leonardo Bianchi, solo per citarne due”.

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