Abusivismo, raccolte migliaia firme contro abbattimenti

di Redazione

 CASAL DI PRINCIPE. Sono migliaia le persone che hanno firmato la petizione promossa dal Movimento per il Riscatto effettuata nei comuni di Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa, Casapesenna, Marcianise e nei comuni limitrofi …

… con la quale si chiede ai presidenti del Senato e della Camera dei Deputati di mettere in discussione al più presto il disegno di Legge che è stato approvato, quasi all’unanimità, dalla commissione Giustizia del Senato che fissa i criteri di priorità per le demolizioni delle case che non sono in regola con le norme urbanistiche e che, di fatto, impedisce la demolizione delle prime case di necessità.

Sarà chiesto anche un incontro con la Procura Generale di Napoli e gli altri uffici competenti per chiedere una sospensione delle demolizioni già programmate nei prossimi giorni in attesa dell’approvazione del predetto disegno di legge, affinchè si eviti di demolire fabbricati che invece sarebbero esclusi dalle demolizioni. Nel frattempo il movimento ricorda che sono circa settantamila le case a rischio demolizione, cosa che fa accrescere preoccupazione e tensione.

L’avvocato Francesco Martino, presidente del Movimento per il Riscatto, dichiara: “Oramai la Legge di Stabilità è stata, di fatto, approvata ed il Parlamento Italiano non può ulteriormente ritardare la discussione e l’approvazione di una Legge che mira a tutelare le fasce deboli della popolazione e chi ha costruito la prima casa per necessità. I parlamentari farebbero un regalo di Natale alle migliaia di cittadini che stanno vivendo momenti di ansia e preoccupazione e sono colpevoli solo di essersi sostituiti, non per loro scelta, all’inerzia di amministratori che, invece di approvare piani regolatori hanno pensato ad altri problemi. Inoltre sarebbe opportuno e giusto che fossero sospese le demolizioni già programmate per evitare di creare ingiustizie e danni irreparabili ai proprietari delle prime case di necessità che, una volta approvata la legge che fissa i criteri di priorità nel demolire i fabbricati, sarebbero esclusi dalle demolizioni. Oggi la grave crisi economica ch l’Italia vive sta privando moltissimi cittadini dei diritti primari e sarebbe giusto che le Istituzioni per recuperare credibilità e consenso popolare indirizzino i loro sforzi verso la soluzione di tali problematiche invece di dedicarsi alla demolizione delle case costruite a prezzo di enormi sacrifici propri e dei propri familiari, lavorando anche lontano dai luoghi di origine”.

La raccolta firme – fanno sapere dal movimento – continuerà fino a quando il Parlamento non approverà la legge e, intanto, sono previste altre manifestazioni per sensibilizzare le forze politiche e le varie autorità civili e religiose affinché si trovino soluzioni condivise a questo grave problema. Martino si fa portavoce del disagio di molti cittadini: “E’ meglio evitare le demolizioni delle prime case di necessità che fare raccolte di fondi per dare un sostegno economico a chi si vede demolire la casa, soprattutto in questo momento dove i soldi non ci sono”.

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