Alfano: “Governo dipende da noi. Rimpasto? Dopo congresso Pd”

di Mena Grimaldi
 ROMA. “Noiabbiamo
il numero di parlamentari sufficiente per tenere in vita questo governoe
anche viceversa”.

Con questa battuta Angelino
Alfano
rivendica la forza e il peso politico del suo nuovo partito, Ncd, in
vista delle prossime sfide politiche elettorali. Il vicepremier parla a Palazzo
Madama durante unaconferenza stampa e cita gli ultimi sondaggi secondo i
quali “il Nuovo centrodestra ha i voti per poter vincere in futuro”.

Ealleprossimeeuropeeil
nuovo centrodestra di Alfanocorrerà da solo, annuncia lo stesso leader di
Ncd: “Alle europee noi andremo con la nostra sigla e ilnostro simbolocheverrà
presentato il 7 dicembre. Ci presenteremo con il nuovo partito”.

“Il Governo è
presieduto da un esponente del Pd. Avremo a breve la conclusione del congresso
del Pd, vedremo chi sarà il nuovo segretario e vedremo se come primo gesto
vorrà fare cadere un Governo presieduto da un esponente del Pd”, dice il
ministro degli Interni a chi gli chiede se teme che Matteo Renzi metterà in pericolo la stabilità del Governo.

“Io
spero – aggiunge – che il conto della vicenda congressuale del Pd non ricada
sull’Italia e non lo paghino gli italiani”.

Alfano ha ribadito, rispondendo
alle domande, che alla luce sia della fiducia sul Ddl di Stabilità che ha visto
Fi andare all’opposizione, sia del “voto ingiusto di ieri” che ha sancito la
decadenza da senatore di Silvio
Berlusconi
, occorre “rinnovare il programma”. Per questo “è necessaria” ha
ribadito, la stipula del contratto di programma del Governo per il 2014.

In proposito
Alfano, “il nostro peso determinante al Senato sarà proporzionalmente
determinante per fissare gli obiettivi programmatici del 2014. Lì ci sarà la
prova di quanto peserà Ncd”.

Forza Italia chiede anche di aprire una crisi
formale, in conseguenza della scelta di Berlusconi di lasciare l’esecutivo, ma “questa
è unavalutazione che spetta al capo dello Statodopo aver parlato
con il presidente del Consiglio – dice Alfano, rispondendo a una domanda –
comunque va segnalato che il voto sulla legge di stabilità si è tradotto in un
voto di fiducia a questo governo. Dopo aver valutato tutti questi tre fattori,
spetterà sempre al presidente della Repubblica prendere una decisione”.

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