Le accuse del pentito Lucariello. Moretti: “Ignobili”, Lettieri: “Insensate”

di Mena Grimaldi

 GRICIGNANO. Le dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia, Orlando Lucariello, capozona del clan dei casalesi, fazione Schiavone, sul territorio di Gricignano, Orta di Atella e Succivo, …

… durante l’udienza del processo “Il principe e la scheda ballerina”, in cui è imputato anche l’ex sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, hanno “movimentato” la vita politica dei tre paesi dell’agro atellano. Lucariello, infatti, in aula ha parlato dei rapporti intercorsi dal 1993 fino agli inizi della sua collaborazione, dicembre 2011, tra la camorra e gli amministratori locali.

Rapporti che Lucariello addebita ad aggiudicazioni di gare, subappalti, favori e scambi di voti. In particolare, l’ex braccio destro del boss Giuseppe Russo, detto “’O Padrino”, si è soffermato proprio su quello che lui in sede di esame davanti al pm, Antonello Ardituro, definisce “il mio paese (Gricignano, ndr) quello a cui tenevo particolarmente a curarne gli interessi. Anche quando ero in carcere riuscivo a gestire e comunicare con l’esterno sulle decisioni da prendere, su tutti e tre i territori, grazie alle imbasciate durante i colloqui”.

Il pentito parla di Andrea Moretti, attuale primo cittadino, e di Andrea Lettieri, ex sindaco, come di suoi “uomini”. “Durante gli anni in cui si sono susseguiti alla guida del paese – racconta Lucariello – ci sono sempre stato io dietro, anche per la composizione della Giunta”. Nello specifico, il collaboratore racconta di alcuni episodi legati ai due politici. Per esempio, tira in ballo Moretti su una gara d’appalto, aggiudicata dal fratello di Peppe Russo, tramite un prestanome, che riguardava la ristrutturazione di una scuola avvenuta nel ‘94, ovvero quando Moretti era sindaco.

A Lettieri, invece, il pentito addebita il “consenso” per la nascita della “Gmc”, società pubblico-privava che serviva alla camorra per “fare più soldi”.

Con grosso rammarico, per esser stato “tirato in ballo in modo ignobile”, reagisce Moretti, intenzionato a querelare Lucariello. “Tutta Gricignano – dice Moretti – conosce la mia cultura personale, ben lontana da questi meccanismi malavitosi. Non so di che cosa parla questa persona che sta cercando di accreditarsi a grande camorrista per suoi tornaconti. Ci sono state varie commissioni d’accesso durante i miei mandati, qualcosa di illecito, se compiuto, sarebbe venuto a galla. Penso che sia solo una ritorsione – continua Moretti – proprio perché non hanno mai attecchito con me”.

Le dichiarazioni del pentito non sono state, invece, una doccia fredda per Lettieri che aveva saputo di essere stato accusato dal capozona dei casalesi già nel 2011, quando quest’ultimoiniziò a collaborare. “Sono tranquillo, – dice Lettieri – le sue parole lasciano il tempo che trovano. Nel 2002, quando nacque la Gmc, questo signore era in galera, non poteva sapere nulla. Le sue sono tutte accuse insensate, anche quelle su Moretti, il quale, sono sicuro, – conclude Lettieri – non è mai stato implicato in questo genere di cose”.

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