“L’accento non è casalese”, Setola assolto da duplice omicidio

di Antonio Taglialatela

 NAPOLI. L’accento salva il boss Giuseppe Setola, assolto dal duplice omicidio Ruffano-Consiglio, avvenuto nel 1999 a Napoli, nell’area dei Camaldoli.

Al capo dell’ala stragista del clan dei casalesi, all’epoca sicario della fazione Bidognetti, veniva contestata la partecipazione all’agguato. Le prove erano basate su una voce captata dai microfoni ambientali durante una conversazione al telefono avvenuta all’interno di un’autovettura, in cui la persona intercettata si informava del delitto compiuto. Ma nella sentenza dei giudici della quinta sezione della corte di assise partenopea è stato stabilito che l’accento di quella persona, che l’accusa riteneva essere Setola, era napoletano e non casertano, più specificatamente della zona di Casal di Principe.

Arrestato il 14 gennaio 2009 a Mignano Montelungo, dove si era rifugiato dopo una fuga per le fogne dal covo di Trentola Ducenta, Setola ha all’attivo tre ergastoli, uno definitivo per l’omicidio di Genovese Pagliuca, avvenuto nel 1995 (anche se pende un ricorso alla Corte europea di Strasbrugo) e due inflitti in primo grado per l’omicidio dell’imprenditore dei rifiuti Michele Orsi, il 2 giugno 2008, a Casal di Principe, e per la strage di Castel Volturno, durante la sera del 18 settembre 2008, quando furono trucidati un italiano e sei immigrati africani.

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