Bimba morta in ospedale, la procura dispone accertamenti sul catetere

di Mena Grimaldi
 ROMA. Mentre a
Gela si celebravano i funerali della piccola Gloria, la bambina di due anni
morta durante un intervento preparatorio a un trapianto di midollo osseo per
curare una grave malattia del sangue, la procura di Roma ha disposto
accertamenti sul catetere utilizzato.

La procura, infatti, vuole stabilire se
gli strumenti utilizzati dai medici dell’ospedale Tor Vergata fossero
compatibili con la bambina.

Secondo i primi risultati dell’autopsia, la bimba
potrebbe essere morta a causa di un sondino troppo grande che le ha reciso una
vena, riempiendo il polmone destro di sangue e provocando un arresto cardiaco.

Entro
poche ore sarà consegnata alla Regione Lazio e al ministero della Salute una
prima relazione frutto dell’inchiesta interna del Policlinico.

Una ventina le
persone sentite, ma sarebbero solo quattro quelle suscettibili di provvedimenti
disciplinari – secondo quanto emerso -, meno quindi dei sanitari indagati dalla
magistratura.

Intanto, il direttore generale del Policlinico Tor Vergata
di Roma Enrico Bollero, fa sapere che: “Dalla relazione della direzione
sanitaria mi è stato certificato che il catetere era pediatrico. Mi sembrerebbe
assurdo che trattandosi di un bambino di due anni e mezzo un qualunque medico
possa prestarsi a fare un intervento di questo tipo con un catetere da adulto”.

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