Nozze gay, ok della Gran Bretagna: c’e’ anche sigillo della regina

di Redazione

 LONDRA. Con la Gran Bretagna, grazie all’approvazione formale della Regina Elisabetta,si allunga la lista dei Paesi che riconoscono il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

È giunto anche prima del previsto il ‘sigillo reale” che conclude definitivamente l’iter di una legge fortemente voluta dal primo ministro conservatore David Cameron e che ha suscitato non poche e accese discussioni. Sta di fatto che dal 2014 in Inghilterra e Galles si celebreranno i primi matrimoni tra persone dello stesso sesso, per legge. Mentre un testo parallelo sta compiendo un simile percorso anche nell’assemblea scozzese.

L’annuncio questo pomeriggio dello speaker dei Comuni John Bercow ha suscitato reazioni entusiaste tra gli scranni di Westminster. “È una chiara affermazione del rispetto per ogni singolo individuo. A prescindere da età, religione, genere, etnia o sessualità”, ha reagito a caldo la ministro per le Pari opportunità Maria Miller. Sull’altro fronte rimangono tuttavia i “duri e puri” al centro delle divisioni che hanno caratterizzato il percorso della legge, a loro avviso approvata senza un chiaro mandato, “spinta” in entrambe le camere.

La legge è stata infatti sostenuta dai vertici dei tre maggiori partiti, i conservatori e i liberaldemocratici al governo, e il Labour all’opposizione, ma tra i tory sono state scintille e per mesi, con numerosi deputati ‘ribellì che alla Camera dei Comuni hanno votato contro la linea del proprio partito, sebbene Cameron avesse lasciato libertà di voto. “Proprio in quanto conservatore credo nell’istituzione del matrimonio, per tutti”, aveva detto il premier, garantendo fin dall’inizio il suo risoluto sostegno al testo.

Il primo sì alla House of Commons è arrivato nel febbraio scorso, ma poi si è più volte paventata la possibilità concreta che il provvedimento potesse venire ritardato o addirittura affossato sia alla Camera dei Comuni che a quella dei Lord. E in un passaggio chiave, a maggio, è stato fondamentale e ‘salvifico’ l’intervento dei laburisti: i loro voti hanno bloccato una mozione che rischiava di mettere a repentaglio la legge. L’ostinazione contro il testo era anche il frutto di una ‘lotta intestinà al partito conservatore in un momento in cui Cameron veniva attaccato su più fronti e la sua stessa leadership era messa alla prova voto dopo voto. Un paradosso apparentemente, ma in quell’occasione l’ancora di salvezza gli è stata lanciata dall’opposizione.

Il Marriage (Same Sex Couples) Bill, così si chiama la legge, non è comunque rimasto immune alle modifiche durante il suo convulso percorso parlamentare. Fin da subito infatti è stato necessario apportare una serie di aggiustamenti per consentire una serie di garanzie per i gruppi religiosi: le nozze gay non potranno essere celebrate dalla Chiesa di Inghilterra e da quella di Galles, mentre altre confessioni e culti hanno la facoltà di offrirle o meno ai propri fedeli.

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