NAPOLI. Lo scontro sui cosiddetti “sabato di recupero produttivo” concordati fra azienda e sindacati alza la tensione alla Fiat di Pomigliano.
Incidenti si sono verificati all’alba davanti allo stabilimento, presidiato da ieri sera, venerdì, dai manifestanti. Alcuni operai del comitato di lotta cassaintegrati è venuto a contatto con le forze dell’ordine vicino al varco 1 e uno di loro è stato portato via in ambulanza dopo essere stato bloccato a terra.
La tensione è salita, in particolare, quando un piccolo gruppo di manifestanti si è staccato dagli altri presenti nella zona e, preceduto da uno striscione con la scritta “No al reparto confino di Nola” si è diretto verso la strada per impedire l’accesso agli operai in entrata.
Altre tensioni si erano registrate in precedenza nei pressi dello stesso varco 1, tra le forze dell’ordine e un altro gruppo di cassaintegrati, tra i quali il responsabile per il settore auto della Fiom, Michele De Palma, che è stato invitato a mostrare i propri documenti d’identità. Molti lavoratori stamattina hanno anticipato di alcune ore l’ingresso. Una parte di manifestanti stava cercando di convincere i colleghi in entrata ad unirsi alla protesta, mentre i poliziotti garantivano il flusso automobilistico.
Secondo i manifestanti, le forze dell’ordine starebbero “accompagnando i lavoratori in fabbrica”, senza dare loro la possibilità di parlare con i manifestanti per spiegare le ragioni della protesta. Tranquilla è la situazione agli altri quattro ingressi dello stabilimento, dove altri gruppi di manifestanti hanno invitato i lavoratori a tornare indietro: gli operai in entrata hanno utilizzato solo il varco 1, quello abitualmente riservato alle merci, e al termine dell’orario d’ingresso non vi sono stati altri incidenti o momenti di tensione.
Verso le 11, infine, un gruppo di esponenti del comitato di lotta cassaintegrati e licenziati Fiat e terziarizzate, hanno occupato, insieme ad alcuni studenti, disoccupati e appartenenti a centri sociali di Napoli, un locale comunale di Pomigliano d’Arco, nei pressi della Villa Comunale. I manifestanti avevano occupato la struttura quasi un mese fa, ma le porte del locale erano poi state sigillate dai vigili urbani poche ore dopo.
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