Coppola: “Io redigere il Puc? Piu’ probabile che alla Juve ridiano scudetti”

di Nicola Rosselli

Alberto CoppolaAVERSA. Alberto Coppola, architetto e avvocato, docente di legislazione urbanistica alla facoltà di architettura, cesano di origini, aversano per vita, da tempo residente a Napoli, ma sempre presente nella città normanna, della cui vita politico-amministrativa è attento osservatore, …

… tanto da essere stato più volte in predicato di essere candidato a sindaco, è uno dei massimi esperti del settore urbanistica. Per questo abbiamo rivolto a lui una serie di domande.

Perché non ha partecipato al Consiglio Comunale a “tema” sul Puc? “Non ho partecipato al Consiglio Comunale a tema sul Puc sia per una coincidenza di altro impegno sia perché, ormai, sono lontano dalla vita pubblica ad Aversa, da tempo e non avrei avuto titolo”.

Ha saputo dei risultati? “Ho letto dalla stampa i resoconti; proposte più che lodevoli. Resta solo da partire per non fare troppo tardi”.

Si farà in tempo? “I tempi sono molto ristretti e l’attività a farsi per arrivare all’approvazione finale del Puc con l’entrata in vigore è complessa. E ‘ molto difficile che si faccia in tempo per gennaio 2014”.

Questo per le procedure; ma nel merito? “Aversa ha, ormai, un territorio saturo; a tale saturazione fisica si aggiunge una sovraproduzione del mercato immobiliare degli ultimi 30 anni che non serve più per soddisfare una domanda che non c’è più né da immigrazione dall’Agro né da immigrazione dal napoletano. Basta andare in giro e vedere i tanti cartelli di ‘vendesi’ e ‘fittasi’ per capire. Inoltre forte è la concorrenza di altre Città confinanti che hanno, forse, costruito più di Aversa, mettendo sul mercato immobili a prezzi più bassi e competitivi. Il Puc potrà solo riorganizzare la Città con interventi per ‘progetti’ perchè da programmare, ormai, non c’è più niente. Si pensi al recupero alla vita cittadina dei tre grandi contenitori ora fuori: l’ex Maddalena, il Complesso dell’Opg., ed il Complesso del Carmine. Quindi, un Puc a consumo di suolo ‘Zero’; che non significa il blocco del settore già martoriato, ma semplicemente recupero di interesse per il patrimonio edilizio già esistente. D’altronde, da anni si parla della rivitalizzazione della parte antica della città e l’assenza di previsione di nuova edificazione aiuterebbe certamente”.

Ma il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale prevede la possibilità di costruire ancora un certo numero di alloggi… “Il Ptcp è stato redatto sui dati del 2006 e, da allora, ne sono state costruite di nuovi alloggi e non solo ad Aversa ed è intervenuta anche una diversa imposizione fiscale sugli immobili che sconsiglia gli investimenti nel settore immobiliare; e poi, il fatto che il Ptcp consenta un massimo di alloggi non è detto che si debbano fare per forza”.

Condivide il coinvolgimento dei Dipartimenti universitari? “Da tempo sarebbe stato auspicabile maggiore collaborazione tra Ateneo e Città; i Dipartimenti di Aversa dispongono di ottime personalità accademiche e professionali. Temo, però, che le leggi vigenti non consentano un affidamento senza gara a Dipartimenti universitari, attesa l’importo e l’oggetto della prestazione che non è rappresentata solo dal progetto urbanistico, ma da tante altre prestazioni professionali. E, poi, ci sono gli ordini professionali, Ingegneri ed Architetti in primis, i cui Presidenti sono di Aversa e che, giustamente, reagirebbero. Aversa è la seconda Città della Provincia di Caserta e quando capiterà più un’occasione professionale così ai tanti e qualificati professionisti che sono iscritti agli Ordini professionali? Né sarebbe giusto mortificare i professionisti locali!”.

Accetterebbe di collaborare con l’Amministrazione per la redazione del Puc? “La mia collaborazione potrebbe essere solo parziale, per quanto di mia competenza e, comunque, a due sole condizioni: consumo di suolo ‘zero’; prestazione gratuita. Nella fase avanzata della propria vita, come nel mio caso, quando una comunità ha collaborato, a vario titolo, alla tua formazione devi restituire in qualche modo quanto ricevuto”. Alla fine non può fare a meno di una battuta: “Ma, comunque, sappia il giornalista tifoso juventino, è più probabile la restituzione alla Juve deidue scudetti tolti rispetto ad un mio coinvolgimento per la redazione del nuovo Puc ad Aversa”.

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