Rifondazione: “Il paese che non c’è”

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. L’ennesimo blitz dei carabinieri nella casa comunale per sequestrare documenti e pratiche riguardanti le lottizzazioni, ci mette, ancora una volta, spietatamente di fronte alla realtà, …

… ci dice che l’abuso e la violenza che hanno perpetrato per anni alla stregua del profitto e delle speculazioni rischiano di donare alle generazioni future un paese che non vive, una terra che non potrà più essere feconda, negando la vita, il lavoro, la sopravvivenza ai nostri figli. Perché? Quale futuro avranno i nostri figli, se ci limitiamo noi oggi a sfruttare in modo violento e barbaro le risorse che la nostra terra ci mette a disposizione? Il blitz dei carabinieri, deve farci aprire gli occhi cittadini.

L’abbrutimento e le storture che questa devastante colata di cemento ha prodotto nel nostro paese, non si limita al solo danno economico per chi ha comprato casa o per chi ha aperto un esercizio commerciale a Orta, ma produce un danno che va ben oltre il mero denaro, produce una ferita nel nostro animo che, ahinoi, non può guarire, una ferita alle nostre bellezze e alla nostra opportunità di crescere culturalmente e socialmente.

Sì, perché per noi per il popolo cos’altro ha prodotto questa crescita demografica sproporzionata e veloce se non meno servizi e più confusione? Interi quartieri abusivi con migliaia di cittadini che in teoria dovrebbero ulteriormente arricchire l’esperienza, la storia, il patrimonio culturale, l’essere comunità di un paese, sono costretti a usare le loro case, acquistate con grandi sacrifici, solo ed esclusivamente come dormitorio. Ciò sicuramente non favorisce l’integrazione e l’unita’ ma ne provoca solo divisioni. Il nostro paese assume sempre più l’aspetto di un paesaggio a dir poco spettrale con cumuli d’immondizie a ogni angolo di strade, a ogni portone. Ecco l’altro spettacolo che la nostra amministrazione ci regala!

La raccolta dei rifiuti condotta con tale scelleratezza non sola non favorisce la raccolta differenziata ma non aiuta a farne capire l’importanza, tale condotta condannerà il nostro paese a non raggiungere le percentuali richieste per la differenziata. Inevitabilmente i cittadini saranno condannati da quest’amministrazione a un altro aggravio di tasse per lo smaltimento (Tarsu). E’ inaccettabile in un territorio un tempo considerato, il giardino atellano, che si assiste a un continuo e devastante inquinamento ambientale. Le nostre terre sono ormai invase da rifiuti non solo urbani ma anche tossici.

Rifiuti sversati illecitamente da cittadini ignari che quel gesto condanna non solo il paese, ma tante persone ad una morte lenta. Aziende che con la logica del profitto e del lucro affidano alla camorra rifiuti tossici che sono sistematicamente interrati o incendiati. Ora basta! La tutela del territorio non solo rientra nelle competenze comunali ma deve assumerne la priorità nel governo di questo paese.

L’amministrazione deve assolutamente attuare una vera politica tesa a migliorare le condizioni di vita di tutti i cittadini a tutela della salute e dell’ambiente. Gridiamo il nostro dissenso a qualsiasi logica affaristica e speculativa. No alla cementificazione. No alla devastazione ambientale. No alla camorra.

Rifondazione Comunista di Orta di Atella

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