Il giorno del Conclave: la prima fumata è nera

di Mena Grimaldi

 ROMA. Come previsto, è nera la prima fumata proveniente dalla Cappella Sistina dove i cardinali si sono riuniti alle 16.30 di martedì per eleggere il successore di Benedetto XVI.

Il primo voto si è svolto in serata e alle 19,40 il comignolo della Sistina ha cominciato a liberare in cielo fumo da subito inconfondibilmente nero, che ha continuato a uscire intenso per alcuni minuti accompagnato dal boato di delusione dei fedeli in piazza.

Ilunghi tavoli, sotto le volte affrescate da Michelangelo, dove i cardinali siedono in conclave, sono stati preparati con la “dotazione” che serve in quelle ore vissute dai porporati tra preghiera e scrutini.Ognuno dei 115 cardinali elettori ha trovato indicato sul tavolo, in un cartellino, il proprio cognome.I porporati sembrano sistemati in ordine alfabetico.

Dalla Cappella Paolina del Palazzo Apostolico, ricorda la sala stampa vaticana, preceduti dalla Croce e seguiti dal Libro dei Vangeli, al canto delle Litanie dei Santi, i 115 Cardinali elettori si sono diretti processionalmente alla Cappella Sistina dove, dopo il canto del Veni Creator, hanno pronunciato il Giuramento prescritto. Quindi, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, monsignor Guido Marini, ha intimato l’ “Extra omnes” e coloro che non partecipano al Conclave hanno lasciato la Cappella.

Mercoledì gli scrutini potranno essere quattro al giorno, due al mattino e due al pomeriggio, con due fumate. Il nuovo Papa avrà bisogno, comunque, di un quorum dei due terzi dei cardinali, pari a 77 voti. Secondo i sondaggisti, i “papabili” dovrebbero essere il cardinale Ettore Scola, Dolan e Oullet. Tra i fedeli, invece, molto amato sembra essere Turkson.

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