Grillo insulta i politici: “Padri puttanieri”

di Redazione

 ROMA. Il M5S non voterà una fiducia “in bianco” e non uscirà dall’aula per favorire la nascita di un governo.

E’ questo l’esito del faccia a faccia (trasmesso in diretta streaming:tra il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, e i capigruppo del Movimento, Vito Crimi e Roberta Lombardi. Il giorno dopo il voto all’unanimità espresso dai gruppi parlamentari 5 Stelle, i “grillini” confermano dunque la loro linea: “O un governo 5 Stelle o un governo 5 Stelle”, come ribadisce la Lombardi al termine dell’incontro.

Al segretario Pd, che ha chiesto ai capigruppo di prendersi un pezzo di responsabilità, i 5 Stelle hanno risposto: “Siamo pronti a prenderci le nostre responsabilità e a riprenderci il nostro paese”. Ma non ad appoggiare un governo guidato da Bersani.

Posizione ribadita poi anche da un post di Beppe Grillo sul suo blog, dove attacca tutta la classe politica, da Bersani a Berlusconi, definiti “Padri Puttanieri, quelli che hanno sulle spalle la più grande rapina ai danni delle giovani generazioni”.

Il segretario democratico proseguirà le consultazioni, che si concluderanno domani, giovedì 28 marzo. E potrebbe salire già quel giorno al Quirinale, per riferire a Giorgio Napolitano l’esito dell’incarico esplorativo per la formazione del nuovo governo.

Intanto, in Parlamento sembra crescere il partito del “piano B”, in caso di fallimento del tentativo Bersani. Un governo di scopo o del presidente, poco conta il nome, guidato da una personalità istituzionale, autorevole e lontana dal mondo della politica. Ad esempio un ex presidente della Corte costituzionale. I nomi illustri non mancano: da Valerio Onida a Gustavo Zagrebelsky, solo per citare due figure.

Bersani, intanto, replica a Grillo:”Pensare di fermare l’intelligenza con gli insulti e’ come fermare l’acqua con le mani…si può insultare se si sta fuori dal Palazzo, quando si sta dentro si deve decidere che cosa si vuole fare per paese”.

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