ROMA. Lex editore de LAvanti, Valter Lavitola, è stato condannato a due anni e otto mesi per tentata estorsione ai danni dellex premier Silvio Berlusconi.
Quattro gli anni di reclusione che erano stati richiesti dallaccusa. Assolto Carmelo Pintabona, imprenditore italo-argentino accusato di concorso in estorsione,difeso dai penalisti Mario Papa e Alfredo Serra.
Laccusa per Lavitola era di aver chiesto cinque milioni di euro a Berlusconi in cambio di silenzio sui problemi giudiziari del Cavaliere al termine di unindagine della Guardia di finanza. Lavitola, allepoca latitante in America Latina, avrebbe chiesto soldi per tacere anche sul caso escort a palazzo Grazioli. La circostanza fu rivelata dallo stessoLavitolanel corso di un interrogatorio investigativo nel carcere di Poggioreale. In una lettera depositata agli atti del processo appena concluso,Lavitolainvita Berlusconi a sottoporgli una versione dei fatti, da rendere ai magistrati, che non fosse troppo compromettente. Infine, tra gli elementi raccolti in fase di indagine, cera anche una dichiarazione fatta dalla sorella diLavitola, secondo la quale durante la latitanza lex affarista avrebbe inviato a Berlusconi una mail o un fax in cui, mostrando un biglietto aereo per lItalia, avrebbe scritto la frase: Torno e ti spacco il c….
Non condividiamo la sentenza, anche se rispetto alla richiesta del pm, la sentenza ha ridimensionato il fatto, ha commentato lavvocato Gaetano Balice, difensore di Lavitola, che ha annunciato appello.
Lavitola risulta indagato anche nellambito dellinchiesta avviata dalla Procura di Napoli sulla presunta compravendita di parlamentari finalizzata alla caduta del governo Prodi. Sarebbe stato proprioLavitolaa rivelare lesistenza di rapporti fra Berlusconi e il senatore Sergio De Gregorio in riferimento alla presunta compravendita dellex senatore Idv, poi passato al Pdl. Un passaggio di campo che sarebbe stato ricompensato dall’x premier con tre milioni di euro.