Pubblica illuminazione: Di Luise chiede regolare bando di gara

di Antonio Taglialatela

 GRICIGNANO. Il consigliere di opposizione Gianluca Di Luise ha presentato, al sindaco e al delegato ai lavori pubblici, un’interrogazione sull’affidamento dei lavori di adeguamento, potenziamento e completamento dell’impianto di pubblica illuminazione.

Opera, finanziata dalla Regione Campania per un importo di 500mila euro, prima affidata, dalla precedente amministrazione comunale, alla ditta che attualmente gestisce la pubblica illuminazione a Gricignano (Ati costituita tra Cofely Italia spa/Guida Impianti Srl), poi revocata lo scorso 6 marzo dal responsabile dell’ufficio tecnico comunale poiché si tratta di “lavori in ampliamento e non complementari a quelli compresi nel contratto di gestione”. Successivamente, il 15 marzo, l’Utc ha invitato cinque ditte a presentare le rispettive offerte mediante procedura negoziata, senza previa pubblicazione di un bando di gara, con aggiudicazione tramite “ribasso”.

Nella sua interrogazione, Di Luise fa alcuni esempi per i quali è consentita la procedura negoziata: quando non è stata presentata alcuna offerta o alcuna offerta appropriata; quando l’estrema urgenza, risultante da eventi imprevedibili per le stazioni appaltanti, non è compatibile con i termini imposti dalle procedure aperte, ristrette, o negoziate previa pubblicazione di un bando di gara; per acquisto di forniture a condizioni particolarmente vantaggiose; qualora il contratto faccia seguito ad un concorso di progettazione e debba, in base alle norme applicabili, essere aggiudicato al vincitore o a uno dei vincitori del concorso, etc.

In ogni caso, sottolinea Di Luise, “la dottrina e la giurisprudenza amministrativa, in modo unanime, non prevedono tra i casi previsti quella di una generica dichiarazione di una possibile revoca del finanziamento da parte della Regione Campania”. Anche perché, scrive Di Luise, questa giustificazione “non è documentata” e si è di fronte “ad una procedura avviata fortemente in ritardo da parte dell’Utc”, ossia tre anni. Da qui la domanda: “Perché si è atteso tutto questo tempo dalla determina dirigenziale del 29 giugno 2010 alla revoca del 6 marzo 2013?”.

E ancora: “Su quali elementi tecnico-giuridici si è ritenuto di dichiarare in determina che ‘non appare configurarsi nel caso specifico in quanto il progetto di che trattasi prevede esecuzione di lavori in ampliamento e non complementari’?”.

“Perché – altro quesito – non è stata utilizzata una regolare procedura di pubblicazione di un bando di gara?”. A tal proposito, Di Luise chiede al responsabile dell’Utc di revocare la determina del 15 marzo scorso e avviare la procedura per un regolare bando di gara.

“L’amministrazione comunale – conclude il consigliere – rischia di perdere effettivamente il finanziamento, in quanto un possibile ricorso alla giustizia amministrativa potrebbe definitivamente far trascorrere il tempo necessario per una regolare procedura di gara e creare un danno erariale all’Ente, oltre che un disservizio ai cittadini”.

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