Sacchi spazzatura tra Aversa e Casaluce: frutto di una “bonifica”

di Antonio Arduino

 CASALUCE. Avevamo chiesto chi avesse depositato i sacchi bianchi contenenti rifiuti su via Vecchia Aversa, erano lì da alcuni mesi e, come mostrava il video pubblicato su Pupia, sotto l’azione della piaggia, del vento di topi e animali randagi stavano cominciando a riversare il contenuto sulla strada.

Ebbene la risposta è arrivata. A fornirla è l’assessore all’ambiente Massimo Pizzi. “Quei sacchi – esordisce – sono il risultato di una bonifica chiesta dal comune di Frignano per quella strada che da anni non veniva ripulita dei rifiuti sversati da ignoti”. “Il comune di Frignano – continua Pizzi – ha chiesto il censimento dei siti inquinati alla Regione e per l’intervento di bonifica della strada Aversa-Frignano è intervenuta l’Astir, una società che lavora per la Regione che è stata messa in liquidazione”.

Il risultato è stato che dopo l’intervento effettuato dagli operatori dell’Astir che avrebbero selezionato i rifiuti, per poi portarli in discarica per essere smaltiti in base al tipo, i sacchi sono rimasti a terra a fare da cornice alla strada. “E’ ora di dire basta”, afferma l’assessore. “Ancora una volta siamo tristi spettatori dell’ennesimo fallimento della politica di recupero ambientale nel nostro territorio. Non è possibile – continua Pizzi – assistere inermi e da attori non protagonisti alle continue promesse che offendono i sacrifici che i comuni compiono nell’azione giornaliera di lotta alla criminalità ambientale”.

“La Regione – aggiunge – deve assolutamente intervenire, assumendosi le proprie responsabilità, senza mostrare alcuna latitanza nell’azione a tutela del territorio e soprattutto di quei comuni, come Aversa, impegnati costantemente per riprendersi quella dignità violata da tanti anni di inerzia, opportunismi, collusioni”. “Quei rifiuti – sottolinea Pizzi – insistono nel comune di Aversa. Per questo denuncerò direttamente al prefetto ed all’assessore regionale l’accaduto. Il nostro territorio è da troppo tempo sotto uno stress ambientale che riduce la qualità della vita del cittadino”.

VIDEO

“È’ necessario – afferma – un impegno di tutti per risultati a breve termine. Non si può più far finta di nulla. Si deve partire con un serio programma di bonifiche ambientali per avere effetti positivi a brevissimo termine; una diminuzione di mortalità ambientale diminuirebbe i costi per la cura dei tumori, da devolvere alle bonifiche necessarie per la nostra terra per troppo tempo pattumiera d’Italia”.

“Le cifre stanziate per il ripristino del territorio non possono più – dice – essere risibili”. “Serve politica chiara tra gli enti preposti ed un serio programma di recupero e valorizzazione ambientale intercomunale. Ministero, Regione, Provincia – sottolinea – non possono più far finta di niente scaricando sui comuni, senza fondi, le responsabilità. Qui è in gioco la vita delle persone. Si deve partire dal rapporto tra le bonifiche effettuate ed il monitoraggio del registro dei tumori”.

“Penso – conclude – che questo sia l’unico modo per dimostrare in maniera scientifica il collegamento tra discariche illegali e tumori e tra correttezza delle bonifiche e diminuzione della mortalità”.

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