Dimissioni Monti: al via le consultazioni con Camera e Senato

di Emma Zampella

Giorgio NapolitanoROMA. Le dimissioni di Mario Monti avviano i lavori di consultazioni tra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e i capigruppo della Camera e del Senato. Lo scioglimento delle Camere è previsto per sabato pomeriggio.

Si mentre le elezioni sono in programma per il 24 febbraio. Il primo incontro il presidente Napolitano l’ha avuto con Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto del Pdl. “Abbiamo sottolineato che andando ad elezioni con un governo non eletto ma tecnico, il presidente del Consiglio dovrà essere al di sopra delle parti” dice all’uscita dell’incontro Cicchitto. “C’è l’auspicio che il governo mantenga il profilo di terzietà con cui è nato” ribadisce Gasparri. Molto più espliciti sono i propositi del Pd, che hanno mostrato fedeltà ancora una volta al governo tecnico.

Le consultazioni sono state avviante infatti con Anna Finocchiaro e Dario Franceschini che sottolineano innanzitutto la fedeltà del partito al governo tecnico. Il Pd ha sostenuto “lealmente e fino all’ultimo giorno della legislatura” l’esecutivo Monti, che va ringraziato “per aver messo la sua personale credibilità al servizio del Paese” riferisce Franceschini. “Adesso però – precisa – si chiude la fase del governo tecnico. Noi ci presentiamo consapevoli che l’Italia merita una seconda fase fatta di politiche progressiste e riformiste che si basano su un principio molto semplice: chi ha di più deve mettere di più, chi di meno deve mettere di meno. Monti va ringraziato per aver messo a disposizione del paese la sua credibilità personale e un anno di lavoro proficuo, ma ora l’Italia dopo i sacrifici sostenuti merita una seconda fase con politiche progressiste e riformiste basate su un semplice principio: chi ha di più deve mettere di più a disposizione della comunità”, ha aggiunto Franceschini.

“Crediamo che per non vanificare gli sforzi dei cittadini, dobbiamo continuare il lavoro del governo Monti. Questo sarà quello che faremo durante la campagna elettorale” è la posizione dell’Udc, espressa da Gian Luca Galletti dopo il colloquio con Napolitano. In contemporanea il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini interviene da Napoli: “È chiaro che la candidatura di Monti darebbe una grande autorevolezza alla nostra proposta politica, ma noi rispetteremo le scelte del presidente del Consiglio qualunque esse siano”. Nella mattinata il presidente dell’Udc Rocco Buttiglione, aveva parlato di Emma Marcegaglia come possibile alternativa a Monti alla guida dei moderati. Un’ipotesi smentita però finora da ambienti vicini all’ex presidente di Confindustria.

Crescono intanto i dubbi sulla candidatura di Montialle prossime elezioni: si è rafforzata l’ipotesi che rinunci a correre per palazzo Chigi. Centristi spiazzati dai dubbi del premier. “Tredici mesi difficili, ma affascinanti – ha commentato ieri Monti -. La situazione dell’Europa e dell’euro è notevolmente migliorata, anche grazie all’Italia”. Si gira alla Farnesina venerdì, con una vera e propria standing ovation,l’ultimo atto del premier. Prima di salire al Colle per le dimissioni il Professore va alla Conferenza degli ambasciatori, ultimo appuntamento pubblico di un mandato “difficile ma affascinante”, dice lasciando la sala mentre i diplomatici scattano in piedi in un lungo e calorosissimo applauso.

Lui stringe le mani, saluta, ringrazia e non riesce a nascondere un’espressione se non commossa, turbata.Non senza però lasciare il suo messaggio, una sortadi testamento morale alle feluche: ora tocca a loro portare nel mondo quella credibilità e affidabilità ritrovate grazie all’azione del suo governo. Azione che – ribadisce ancora una volta – “mi auguro possa continuare nella prossima legislatura. Abbiamo reso l’Italia più affidabile e attraente” con una politica di risanamento dei conti ma anche di crescita i “cui risultati iniziano a vedersi nonostante la strada sia lunga”, torna a spiegare ricordando il punto di partenza, 13 mesi fa con un paese in bilico.

Monti ripercorre le sue tante missioni all’estero,nonostante gli impegni interni. Fatte per raccontare un paese che “ha la forza e le capacità di ripartire, grazie anche a uomini e donne in grado di essere in rapporto con contesti difficili”, aggiunge rivolgendosi agli ambasciatori e parlando di un’Italia che grazie ad un’assenza di ambizioni egemoniche e una capacità di interloquire con culture diverse, possiede autorevolezza.

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