Architettura, gli allievi dell’Its ’Andreozzi’ alla semina dell’Orto

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Geometra e architetto. Due termini contigui, il primo la continuazione del secondo, ma difficilmente i due ordini di scuola, almeno ad Aversa, hanno mai avuto contatti.

Almeno sino a quest’anno con l’incontro tra la facoltà di architettura e un nutrito gruppo di aspiranti geometri dell’istituto “Andreozzi” di Aversa. “Cultivare in-formazione in Facoltà” è stato il tema dell’appuntamento svoltosi nello splendido contesto dell’Abbazia di San Lorenzo di Aversa, sede della Facoltà di Architettura, promosso e sostenuto dalle Aziende Speciali della Camera di Commercio di Caserta (Asips, Agrisviluppo, Sintesi).

Gli studenti del corso di “Rilievo Urbano e Ambientale’ V° anno/Architettura” e gli alunni della 3^A e 4^D geometri e 4?A agrario dell’Its ”Andreozzi” per un giorno hanno sperimentato un laboratorio didattico-esplorativo sul tema del riuso, riciclo, agricoltura, alimentazione. “Stiamo attivando un circolo virtuoso – spiegano le docentiSabina Martuscielloe Dolores Morelli– affinché l’Orto di San Lorenzo della Facoltà di Architettura possa radicarsi nella Terra di Lavoro, donarsi alla Terra e rappresentare una buona pratica da declinare in primo luogo laddove i bambini crescono, per mutare l’inerzia e la rassegnazione in azioni concrete, accelerando etiche e poetiche trasformazioni”.

“E stata un’occasione – hanno evidenziato i docenti Giuseppe Mattiello e Federico De Chiara – per sensibilizzare gli studenti di gradi di istruzione differenti alla cura e al rispetto della propria terra attraverso un esperienza didattica-formativa che ha preso spunto dal recupero di un’area abbandonata del complesso monumentale di San Lorenzo, patrimonio della nostra città e oggi sede prestigiosa della Facoltà di Architettura”.

I 40 studenti dell’Andreozzi hanno partecipato fattivamente partecipato alla semina dell’Orto della Facoltà architettura. Successivamente si è tenuto un seminario sul recupero del vuoto urbano. Con ritagli di giornali, gli aspiranti geometri hanno eseguito progetti per colmare un vuoto urbano sia con l’agricoltura che con infrastrutture.

La partecipazione dei ragazzi del “Geometra” è stata dettata anche dalla consapevolezza che ad una certa età ci sono pericoli di devianze e con la cultura, la formazione indirizzata a determinati fini si cerca di iniettare degli anticorpi.

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