Omicidio Rea: ergastolo per Salvatore Parolisi

di Mena Grimaldi

 TERAMO. Dopo 4 ore di camera di consiglio è arrivato il verdetto: Salvatore Parolisi è stato condannato all’ergastolo, interdizione dai pubblici uffici e ha perso la patria potestà sulla figlia, per l’omicidio della moglie, Melania Rea.

La sentenza è stata emessa con il rito abbreviato dal gup Marina Tommolini. Melania Rea era stata uccisa con 35 coltellate il 18 aprile 2011 in un boschetto a Ripe di Civitella .

Parolisi era detenuto nel carcere di Teramo dal 2 agosto scorso. Al militare sono state comminate tutte le sanzioni accessorie. Una delle zie di Melania si è affacciata dal portone della casa dei genitori della donna uccisa dal marito ed ha urlato ai giornalisti: “Avete sentito”. Ed ha fatto un breve applauso. La donna ha anche riferito che Vittoria, la mamma di Melania, non se la sente, al momento di rilasciare dichiarazioni. In casa Rea stanno arrivando anche altri parenti.

Dinanzi alla palazzina numerosi giornalisti, arrivati nelle prime ore della mattinata. Tanti gli automobilisti fermatisi per tentare diabbracciare i familiari di Melania.

Una sentenza attesa con ansia a Somma Vesuviana per l’intera giornata. Attesa anche a Frattamaggiore, comune dell’hinterland a nord di Napoli, dove abitano i familiari di Parolisi. “La famiglia esce soddisfatta da questo processo, finalmente possiamo dire che Melania ha avuto giustizia, ma abbiamo il cuore straziato. È stato condannato il marito di Melania e il padre di Vittoria”, dice Michele Rea, il fratello di Melania.

L’udienza era iniziata nella mattinata di venerdì dinanzi al giudiceMarina Tommolini dove si sono alternate le arringhe difensive e le eventuali contro repliche. L’unico momento di commozione di Parolisi è stato il momento in cui si è pronunciato in aula il nome della figlia Vittoria. Gli avvocati dell’imputato avevano chiesto l’assoluzione con formula piena.

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