NAPOLI. Il cardinale Crescenzio Sepe ha festeggiato venerdì il suo onomastico non con un evento personale, ma con una concelebrazione comunitaria in cui ha dato il via al nuovo anno pastorale dellArcidiocesi.
Un anno importante, che vede tutto lorbe cattolico chiamato dal Sommo Pontefice a riflettere sulla fede, a cinquantanni dal Concilio Ecumenico Vaticano II. Mesi importanti, che vedono le comunità napoletane chiamate a un ulteriore slancio per far germogliare i semi sorti durante il Giubileo speciale per la città.
La liturgia si è tenuta nella Chiesa dei Santi Apostoli dove riposano i resti del cardinale Sisto Riario Sforza, arcivescovo di Napoli dal 1845 al 1877, recentemente dichiarato venerabile da papa Ratzinger, primo gradino della causa di beatificazione.
Sepe ha concelebrato con i vescovi ausiliari Lucio Lemmo e Antonio Di Donna a cui ha consegnato simbolicamente, insieme al moderatore don Raffaele Ponte, il nuovo statuto della Curia e lultima lettera pastorale Per amore del mio popolo non tacerò, ispirata a don Peppe Diana, sacerdote di Casal di Principe ucciso dalla camorra nel 1994.
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