Ilva Taranto: avviate le procedure del sequestro impianti

di Mena Grimaldi

 TARANTO. Avviate nella mattinata di lunedì le procedure per il sequestro giudiziario di alcune parti dell’impianto siderurgico dell’Ilva.

I sigilli sono stati disposti la settimana scorsa dalla magistratura per ragioni ambientali. Il sequestro di sei aree dell’impianto siderurgico è stato disposto nell’ambito di un’inchiesta che ha portato anche all’arresto ai domiciliari di otto persone, tra cui il fondatore del gruppo Emilio Riva ed alcuni dirigenti, indagati per concorso in disastro ambientale.

Intanto, sono stati fissati per martedì mattina alle 11 i primi interrogatori di garanzia delle persone sottoposte agli arresti domiciliari dal gip del Tribunale di Taranto, Patrizia Todisco. Mentre venerdì 3 agosto, il Tribunale del Riesame di Taranto si pronuncerà sul ricorso della società contro il sequestro e degli indagati contro la custodia cautelare.

Anche il Codacons ha presentato alla Procura di Taranto la propria nomina di parte offesa in qualità di associazione ambientalista e un esposto in cui si chiede di estendere le indagini anche nei confronti dei Ministeri dell’ambiente e della salute, nelle persone dei ministri che si sono succeduti negli anni, e degli enti locali territorialmente competenti.

Il sequestro, di fatto, ha creato profonde divisioni nella città; da un lato ci sono i magistrati, secondo i quali le emissioni dell’impianto hanno messo a rischio la salute di migliaia di lavoratori e di abitanti delle zone circostanti, e dall’altro industriali e sindacati preoccupati per il futuro del sito industriale e dei suoi occupati, che hanno scioperato con blocchi stradali la scorsa settimana.

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