Peppe Rienzo incanta il Teatro Don Bosco con “Vita nova”

di Redazione

Peppe Rienzo SAN NICOLA LS. Non poteva avere un esordio migliore il tour di Peppe Rienzo. Venerdì sera, il cantautore di San Nicola La Strada è riuscito ad incantare la platea e la galleria, mai così gremite, del teatro “Don Bosco” di Caserta, …

… con uno spettacolo di musica, di emozioni e di sentimenti che non ha tradito le attese. Rienzo ha scelto Caserta per presentare il suo secondo lavoro discografico, “Vita nova”, album meditato in otto anni di performance live, con il quale l’artista è riuscito ad espandere i suoi orizzonti musicali, che spaziano dalla tradizione popolare, dalle sonorità blues e jazz, ai ritmi afromediterranei.

L’occasione Rienzo ha voluto sul palco alcuni tra i musicisti più importanti del panorama casertano: l’inseparabile Lucky Di Blasio alle percussioni, Peppe Vertaldi alla batteria, Cristian Capasso al basso, alla chitarra Francesco “Flex” Aiello e alle tastiere Luciano Pesce, che, insieme al chitarrista Fabio D’Andrea, anch’egli al “Don Bosco”, è coautore dell’album. Alla band residente si sono, poi, aggiunti Minno Leone alle percussioni e Davide Nespolino alle tastiere. Tra il pubblico, personalità del mondo della politica, della cultura, dell’arte, della musica, dello sport e dell’imprenditoria.

«Ringrazio – afferma il cantautore – il sindaco di San Nicola Pasquale Delli Paoli, che ha inviato un suo delegato, il sindaco di Crispano Carlo Esposito, che segue la mia musica dal 2007. Grazie anche a Pino Sacripanti e a Massimiliano Oldoini della Juve Caserta basket, ai quali ho promesso un concerto, al Gruppo Santucci, main sponsor, e ancora un grazie a Mimmo Ciaramella, Vittorio Remino, Silvia Cucurnia e a tutti coloro, e sono tanti per fortuna, che hanno creduto nel mio progetto».

Il concerto si è aperto con il brano che dà il nome al cd, “Vita nova”. In scaletta anche “Un’altra terra nel cuore”, piccolo gioiello scritto per l’Unicef, “Llevt alloche”, un vecchio e solido pezzo funk, che sa di pub fumosi e di birra rossa, “Chitarra mia”, “Non c’è”, “Viversi” e “Lasciati andare”, scritta alla fine di uno dei tanti concerti a Ischia. Non sono mancati, infine, i classici di “’E ‘n’ata manera”, uscito nel 2004, e la cover di “Oh che sarà” di Chico Buarque De Hollanda, portata al successo da Ivano Fossati e da Fiorella Mannoia. Con “Vita nova” Peppe Rienzo è, ormai, un artista maturo, consapevole, capace di sublimare in poesia i toni rabbiosi e viscerali degli esordi, senza svilirne l’autenticità.

Profilo musicale

Peppe Rienzo è uno degli artisti più singolari del panorama musicale casertano. La sua arte è un compromesso (l’unico che nella vita è riuscito ad accettare) tra la tradizione popolare e una continua ricerca di nuove forme di espressione. Il risultato è un miscuglio di influssi culturali, nei quali si distinguono armonie blues e jazz, ritmi africani e linee melodiche dal sapore mediterraneo.

Molti dei testi del cantautore di San Nicola La Strada sono scritti in lingua napoletana ed esprimono con toni a volte rabbiosi, a volte ironici, a volte poetici l’esigenza di riscattare con la musica il disagio di una realtà provinciale di frontiera, che è anche specchio dell’incomunicabilità e di tutte le contraddizioni, sociali e politiche, del mondo in cui viviamo. Ma nelle canzoni di Rienzo, talvolta evidente… spesso velato, alberga sempre l’amore, insostituibile strumento per osservare quel mare che è così vicino da bagnarci i piedi e così lontano da sembrare irraggiungibile. Superati i quarant’anni di vita e i 25 di palco, oggi è un autore e un musicista consapevole, maturo, capace di sublimare in poesia l’energia dirompente degli esordi, senza svilirne l’autenticità.

Biografia artistica

Peppe Rienzo nasce il 18 marzo 1969 a Sursee, in Svizzera. Ereditato dai nonni un profondo amore per la musica e per il canto, a soli 10 anni partecipa a un concorso per nuovi talenti, facendosi notare per la simpatia e per le notevoli doti vocali. A 12 anni comincia a studiare il pianoforte, uno strumento troppo “stanziale” per un nomade come lui, che vuole suonare ovunque e in ogni momento. Passa alla chitarra, sua compagna di palco da oltre 25 anni.

Nel 1986 forma un gruppo rock, gli “SS20”, 4 anni pèi tardi i “Maumpami and Joseph”, formazione con la quale Rienzo comincia a esplorare il mondo del funk. Nel 1992 la prima svolta: con Davide Nespolino (piano e tastiere) e Luchy Di Blasio (batteria e percussioni) dà vita ai “Cantolibero”, punto di arrivo e di partenza di tanti musicisti, come Pino Rega, Mimmo Leone, Cristina Zitiello e Alessandro Scialla. Con i “Cantolibero” Rienzo allarga le sue frontiere musicali, avvicinandosi al jazz, al blues e ai ritmi africani. Dopo anni di gavetta, fatta di locali, nottate insonni e sfacchinate con gli strumenti in spalla, nel 2004, pubblica “‘E ‘n’ata manera”, il suo primo lavoro discografico, che vende migliaia di copie in pochi giorni. Il 31 agosto del 2008 Rienzo raccoglie l’invito lanciato dall’associazione “Euterpe” e dal portale “Casertamusica” di partecipare a una compilation in favore dei bambini della Palestina.

Dopo un attento lavoro di ricerca, “partorisce” un capolavoro dal titolo “Un’altra terra nel cuore”. La canzone, scritta su misura per l’evento, è proposta al pubblico in piazza Duomo, a Casertavecchia, nell’ambito del concerto “Cosa diamo al mondo, artisti casertani per l’Unicef”, inserito nella manifestazione del “Settembre al borgo” di quell’anno. Il brano lo si ritrova tra le tracce di “Vita nova”, secondo album di Rienzo, che sarà presentato al Teatro “Don Bosco” di Caserta, il 23 marzo 2012. Opera meditata in otto anni di performance live, con “Vita Nova” Rienzo è riuscito a dilatare ulteriormente i suoi orizzonti. Se “‘E ‘n’ata manera” era il disco dell’esplorazione, “Vita nova” è l’album del viaggio, dove ogni canzone è l’istantanea di un luogo, di un momento, di una persona, di un sentimento.

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