Ambito C3, la “verità” dell’assessore Lettera

di Redazione

Salvatore LetteraCESA. E’ con grande rammarico che devo intervenire sulla questione dell’Ambito C3 per rilevare al riguardo l’ennesimo fallimento delle istituzioni e della politica.

Da oltre un anno stiamo assistendo ad una lotta intestina per l’accaparramento della leadership (Comune Capofila) sotto lo sguardo lungamente indifferente della Regione Campania (che ben avrebbe potuto intervenire tempestivamente con la nomina di un Commissario ad Acta). E a farne le spese sono sempre i “soliti noti”, i cittadini! Tutti quegli ignari cittadini che da mesi stanno vivendo enormi disagi a causa di una querelle finalizzata solo a prendere il “comando” dell’Ambito C 3.
Una desolante lotta di potere che sta mortificando la dignità di centinaia di utenti costringendoli, in molti casi, a rinunciare all’assistenza materiale ai diversamente abili, all’assistenza agli anziani, al trasporto disabili, allo sportello famiglia, ai servizi ai minori, ai servizi di affidi familiari, ecc.. Una querelle che è giunta persino in Tribunale dove è continuata a colpi di carte bollate, ovviamente (paradosso dei paradossi) con spese sempre a carico dei cittadini. E’ giusto, a questo punto, fare chiarezza e spiegare a tutti “cosa” sta succedendo e “perché”.
Da mesi la Regione Campania attende la sottoscrizione di due atti da parte dei 9 comuni facenti parte dell’Ambito C3 (Aversa, S.Arpino, Succivo, Teverola, Carinaro, Casaluce, Orta di Atella, Gricignano e Cesa), e cioè: una Convenzione ai sensi dell’art. 30 D. Lgs. 267/00 e un accordo di programma indispensabili per approvare il Piano di Zona 2010-2012. Questi due atti, se fossero stati firmati da tutti i Comuni dell’Ambito C3 avrebbero assicurato la erogazione dei fondi regionali per il sostegno a tutti quei servizi sopra elencati. E’ accaduto, però, che nel corso del 2011 (giugno-dicembre), questi due documenti siano stati firmati da tutti i comuni tranne che Casaluce e Teverola.
Eppure erano atti dovuti che richiedevano il semplice rinnovo di un impegno già precedentemente assunto tra tutte le parti (Regione compresa). Ma i Comuni di Casaluce e Teverola hanno omesso di farlo con la conseguenza che la Regione non ha potuto approvare il Piano di Zona, con l’ulteriore conseguenza che la Regione non ha potuto erogare il trasferimento dei fondi economici necessari per i servizi ai nostri cittadini. Basti ricordare che la Regione Campania, con ben due note (del 21.03.2011 e del 16.06.2011) nonché con Delibera di Giunta nr. 591 del 29.10.2011, ha più volte diffidato i Comuni dell’Ambito C3 ad approvare questi due atti (Accordo di Programma e Convenzione ai sensi dell’art.30 del D. Lgs.267/00 ), senza mai ottenere alcun risultato.
Va qui anche detto chela stessa Regione Campania, con i medesimi atti, ha più volte minacciato di procedere alla nomina di un Commissario ad Acta nel termine di 30 giorni, ma vi ci ha provveduto “solo” dopo quasi 1 anno!Una settimana fa, infatti, mi risulta sia stato finalmente nominato il Commissario che dovrà far fronte alle gravi omissioni, conseguenza di tutto quanto sopra descritto. E al sindaco Ciaramella (viste le sue recenti esternazioni) andrebbe qui ricordato che il merito della nomina del Commissario non è tutto Suo se è vero che ho personalmente sollecitato la Regione Campania (con note del 10.08.2011 e del 19.09.2011), che ho preteso in data 26.10.2011 la convocazione della commissione consiliare speciale “trasparenza e controllo attività della regione e degli enti collegati” (tanto che, dopo appena 3 giorni e grazie anche all’interessamento dell’onorevole Nicola Caputo, veniva approvata la citata delibera di G.R. nr. 591 del 29.10.2011).
E non si capisce a che titolo avrei dovuto partecipare alle riunioni “arbitrariamente” convocate dal sindaco Ciaramella (evidentemente finalizzate solo a soddisfare la chiara pretesa di far assegnare il ruolo di “Capofila” proprio al Comune di Aversa!!) visto che non erano supportate da alcuna ragione giustificativa, ma servivano solo a creare maggiore confusione nell’ambito di una “contesa” orami già approdata in Tribunale. E poi non si capisce perché queste riunioni sono state convocate solo a Gennaio del 2012 (a 3 mesi dalla “campagna elettorale”!?) dopo un lungo assordante silenzio?
Intanto, il 7 febbraio 2012, il sindaco del Comune di Casaluce ha convocato una riunione “bluff” del coordinamento istituzionale dell’Ambito C3 con sei punti all’o.d.g., di cui 5 “tecnici” e 1 “politico”.Data l’impossibilità di analisi dei punti “tecnici”, tra l’altro erano quelli che realmente attengono all’assistenza e al sostegno dei cittadini, per mancanza di documentazione, il sindaco Pagano voleva discutere del solo argomento a lui caro e per lui prioritario cioè la questione della guida dell’Ambito. E in questa “vicenda” si è inserita anche la Provincia di Caserta che con determina nr. 45/95 del 5.10.2012 ha pensato “bene”, visto il braccio di ferro in atto sul ruolo di “Comune Capofila”, di sospendere l’erogazione dei fondi per le “madri nubili” al solo Ambito C3 liquidando invece tutti gli altri Ambiti.
La stessa Provincia che ha assicurato il servizio di “assistenza educativa specialistica” a favore degli “alunni disabili” delle scuole provinciali di secondo grado solo nel mese di gennaio 2012 (anziché entro il 1° ottobre 2011, come previsto all’art. 2 del Capitolato Speciale di Appalto). Senza considerare, infine, che tale ultima forma di assistenza viene garantita per appena 8 ore settimanali (!!?), vale a dire poco più di una misera ora al giorno. Il tutto sotto lo sguardo indifferente dell’Assessore Provinciale Rosa Di Maio, che, paradossalmente, ha più volte invocato la dignità per i disabili. Ma quale dignità?
Insomma, di male in peggio! E, nonostante tutto, i cittadini di Sant’Arpino non hanno mai subito alcun disagio visto che l’Amministrazione Comunale ha fatto fronte con i soldi del bilancio comunale a tutte le forme di assistenza. Mi sembra conclusivamente doveroso, sempre per completezza di informazioni, evidenziare che il Piano di Zona non può funzionare solo con l’adozione degli atti che Casaluce e Teverola si ostinano a non approvare. Esso ha bisogno, infatti, anche delle risorse economiche che ogni comune è tenuto “obbligatoriamente” a versare in aggiunta ai fondi regionali. E al riguardo, ecco un quadro di come si sono comportati fino ad oggi i Comuni dell’Ambito C3:

1) il Comune di AVERSA ha un debito di 139.482,70 (7^ annualità – anno 2009);

2) il Comune di ORTA DI ATELLA ha un debito di 137.259,51 (4^, 5^, 6^ e 7^ annualità – anni 2006/2007/2008/2009 nonché fondi per affido familiare);

3) il Comune di GRICIGNANO di Aversa ha un debito di 99.922,56 (4^, 5^, 6^ e 7^ annualità – anni 2006/2007/2008/2009 nonché fondi per affido familiare);

4) il Comune di CESA ha un debito di 45.751,24 (6^ e 7^ annualità – anni 2008/2009 nonché fondi per affido familiare);

5) il Comune di CASALUCE ha un debito di 34.718,28 (7^ annualità – anno 2009 nonché fondi per affido familiare);

6) il Comune di TEVEROLA ha un debito di 28.275,56 (7^ annualità – anno 2009 nonché fondi per affido familiare).

Mentre la politica “litiga” e le istituzioni “tollerano”, i cittadini “pagano”.

Salvatore Lettera, assessore alla Legge 328/2000 del Comune di S.Arpino

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