Blocchi Tir: i “Forconi” mettono l’Italia in ginocchio

di Franco Spinelli

 CASERTA. La protesta degli autotrasportatori, partita dalla Sicilia, si estende in tutta Italia. Ed è corsa ai distributori di carburanti e nei supermercati.

Non solo, addirittura si fermano le attività produttive: gli stabilimenti Fiat da martedì non lavoreranno il primo turno a causa del mancato rifornimento di componenti. Nella mattinata di lunedì il “Movimento dei forconi”, che protesta contro il rincaro del gasolio, dei ticket dell’autostrada e dell’Irpef, ha messo in atto blocchi costanti alle uscite autostradali. Campania, Piemonte e Lombardia le regioni maggiormente “assediate”, con i manifestanti che “filtrano” il passaggio dei veicoli alle uscite, bloccando i camion ma rallentando inevitabilmente anche le auto e creando disagi alla circolazione.

Una situazione ritenuta “inaccettabile” dall’Autorità di garanzia sugli scioperi, che annuncia un procedimento per valutare sanzioni e chiede al ministro dell’Interno di emanare un’ordinanza di precettazione nei confronti delle organizzazioni degli autotrasportatori. Dure le reazioni anche di aziende e consumatori. “I blocchi operati dagli autotrasportatori nei principali punti nevralgici del nostro sistema infrastrutturale e presso le principali aziende sono assolutamente inaccettabili” commenta Confindustria che chiede al governo di ripristinare immediatamente la normalità dei trasporti stradali. “Una protesta illegale che sta recando un pregiudizio grave ai diritti costituzionalmente tutelati dei cittadini e dei consumatori”, afferma il Codacons, che invoca la precettazione e sottolinea come “essendo mancato il preavviso di legge ed essendo ormai lo sciopero durato più dei 3 giorni massimi consentiti, è illegale”.

Ma i “Forconi” sembrano non farsi intimidire e rilanciano: “Non ci muoveremo fino a venerdì. In assenza di risposte serie da parte del governo, valuteremo poi cosa fare”. Lo sciopero, deciso da Trasportiounito Fiap, il sindacato di categoria, è scattato domenica sera per chiedere al governo Monti provvedimenti urgenti. Si chiedono il recupero immediato delle accise del gasolio, pagamenti in tempi certi (entro trenta giorni) per tutta la filiera del trasporto, controlli e sanzioni agli irregolari, sconto immediato al casello sulle spese autostradali. Altro obiettivo è il contenimento dei costi assicurativi per calmierare gli aumenti indiscriminati e l’esenzione Sistri, cioè l’obbligo di adeguamento al sistema di tracciamento dei rifiuti non pericolosi per tutte le piccole e medie imprese dell’autotrasporto.

Intanto, l’attenzione è rivolta a mercoledì, quando il premier Mario Monti incontrerà a Roma il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo. Proprio mercoledì gli autotrasportatori potrebbero proclamare uno sciopero generale. Con le nostre telecamere siamo scesi in mezzo alla protesta degli autotrasportatori a Caserta, all’altezza della barriera autostradale di Napoli Nord.

Il blocco alla barriera Napoli Nord – Uscita A1Caserta Sud – VIDEO

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