Strage di sciiti in Iraq: 60 morti e un centinaio di feriti

di Mena Grimaldi

 NASSIRIYA. La crisi politica che oppone la coalizione sciita “Stato di diritto”, del premier Nouri al Maliki, al blocco “Iraqiya” a maggioranza sunnita, del rivale Iyad Allawi, sta divenendo sempre più allarmante.

Nella giornata di giovedì, infatti, c’è stata una strage di sciiti in Iraq, dove una serie di esposioni ha procurato almeno 60 morti e 100 feriti. Le esplosioni si sono verificate in due quartieri della capitale e nei pressi di Nassyria. Gravissimo l’attentato che ha colpito un gruppo di pellegrini, procurando 45 morti. I pellegrini si stavano recando nella città santa di Kerbala per le celebrazioni della Arbaeen che cade 40 giorno di dopo l’Ashura.

A Kadhimiyah, quartiere a maggioranza sciita a nord-ovest di Bagdad, due autobomba sono esplose ad un incrocio, causando diverse vittime. Le potenti deflagrazioni hanno danneggiato veicoli e negozi, oltre ad un hotel di recente costruzione. Più tardi, a Sadr City, il quartiere povero sciita a nord-est della capitale irachena, una bomba sistemata su una motocicletta è esplosa vicino di un gruppo di lavoratori neoassunti, uccidendone sette e ferendone una ventina. Pochi minuti e due bombe piazzate a bordo strada sono esplose nei pressi del più grande ospedale del quartiere, provocando la morte di due persone e ferendone una quindicina.

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