Ferrara: “Aversa ha perso il ruolo di capofila dell’agro”

di Nicola Rosselli

Lello FerraraAVERSA. “Abc”, Aversa Bene Comune, spacca o unisce? “Abc” soggetto solo elettorale? “Abc”…? Per capire meglio l’unico (per il momento) nuovo soggetto politico cittadino abbiamo incontrato il suo promotore: Lello Ferrara, avvocato, già due volte sindaco di Aversa.

Personalità forte che non lascia indifferenti, lo si ama o lo si odia, tout court, senza vie di mezzo, senza una terza via. Come vede oggi la situazione aversana? “E’ innegabile che oggi Aversa presenta un quadro oggettivo di declino, una situazione che va avanti da anni. Un declino economico come nel settore calzaturiero, incapace di reggere le sfide della globalizzazione, o come il mattone, settore legato all’affarismo, ma soprattutto culturale e civile, essendo venuto meno il ruolo della città. Sui giornali si discute di chi dovrà essere il candidato sindaco ma non di cosa è avvenuto e di cosa sta avvenendo. Nessuno si chiede come mai due istituzioni di eccellenza negli anni novanta come l’Asl 20 (poi Asl Ce2) e il Consorzio per lo Smaltimento rifiuti siano state cancellate senza che nessuno se ne assuma la paternità né si chieda il perché. Quel Consorzio, con 26 comuni, era una realtà che già negli anni novanta parlava di ciclo dei rifiuti e differenziata. L’Asl Ce2 era la quarta in Campania, prima anche di Ce1. Oggi Caserta si porta via anche i mobili. Non mi interessa la risposta di chi evidenzia che è stato Bassolino a cancellarla, ma mi chiedo solo perché chi governava la città non ha parlato. Davvero si credeva di risolvere la crisi dellasanità con la chiusura di qualche Asl, tra l’altro d’eccellenza nelle politiche sociali o di igiene mentale, per non parlare delle attuali condizioni dell’ospedale. Aversa ha perso il ruolo di capitale di fatto. Il centrodestra ha fatto propaganda per 10 anni per Aversa Provincia e a livello nazionale hanno governato per 8, senza riuscire a raggiungere l’obiettivo. Un fallimento totale, attaccando chi, come me, faceva rilevare l’impossibilità di attuare quel progetto. Oggi la nostra città ha perduto anche il ruolo di città capofila del suo territorio”.

Come mai tutta questa voglia di fare politica dopo cinque anni di stasi? Odore di elezioni? “Di fronte a questa situazione ora descritta, la politica è scomparsa. Anche l’opposizione non ha brillato per scelte politiche. La politica non può essere la presenza ogni cinque anni. Dopo l’imbroglio delle primarie del centro sinistra, ne abbiano preso atto e abbiamo detto: accomodatevi. Il dato politico consecutivo è stato che il centro sinistra è scomparso. Non si discute delle iniziative politiche, dei progetti alternativi all’immobilismo del centro destra. Il nostro progetto muove dalla constatazione del fallimento di una speranza. Intendiamo far ritornare all’impegno politico quanti avevano dato vita al centro e al centro sinistra oltre a far impegnare in politica quella parte delusa. Questa è la premessa per un discorso più ampio, unitario”.

Una scelta che divide secondo molti… “Trovo stupido incolpare Abc di divisioni se non c’è nulla da dividere. Il centro sinistra non c’è più da anni. Ci sono tante realtà divise: Pd. Sel. Idv, la Sinistra radicale. Per cui quel comunicato che parlava di accordo elettorale era solo strumentale a mettere il bastone tra le ruote ad Abc il giorno prima della nostra riunione pubblica, pecca di politicismo e autoreferenzialità., dettato da chi non capisce che forzando si spacca anche quel poco che c’è. Noi, invece, cerchiamo di allargare il bacino di quello che era il centro sinistra. A Milano, Napoli, Cagliari hanno vinto nuovi schemi, mentre ad Aversa si vuole rimanere ai partiti. Bisogna dare un progetto unitario di città. Non ci interessa vincere. Le forze politiche esistenti si devono rendere conto che da soli non vanno da nessuna parte. I partiti devono rivedere il loro ruolo e la società civile deve riprendersi la responsabilità del luogo, del territorio. Da noi non ci sono e non devono esserci porte chiuse. Né esiste una contrapposizione tra vecchio e nuovo, discutiamo intorno a progetti non a persone. Non è possibile discutere su chi sarà il candidato a sindaco. A noi di Abc non interessa; vogliamo riprendere l’abc della politica. L’ultima volta che si è votato il centro sionistra non è arrivato al 20%; 5 anni fa Ds e Margherita viaggiavano sul 30%. Qualcuno vuole discutere di questi dati? Non mi pare che qualcuno si sia posto la domanda sul perché. Oggi potremmo essere al 35% circa. Una buona base di partenza allargandoci alla società civile, ai cattolici impegnati”.

Chi potrebbe essere un vostro candidato a sindaco? “Con coraggio diciamo che non ci interessa. Bisogna evitare discussioni inutili. Non possiamo fossilizzarci su questo”. Ma, in conclusione, mi lasci dire che questa intervista a me piace sino ad un certo punto. Non avrei voluto parlare di Pd, Idv e così via, ma dei dieci anni di Ciaramella, di qual è il livello di penetrazione dell’economia criminale in un contesto complessivo del territorio dell’agro. Chissà quando ne potremo discutere…”.

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