ROMA. La vittoria dello Stato contro la criminalità organizzata. Istituzioni, politica, società civile e inquirenti tutti concordi per il grande risultato ottenuto con la cattura del numero uno del clan dei Casalesi, Michele Zagaria.
“È un grandissimo successo dello Stato”. Sono queste le prime parole del ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, all’arresto del boss. Il titolare del Viminale sottolinea che si tratta di un colpo “non solo al clan dei Casalesi ma all’intera organizzazione camorristica”, grazie “allo straordinario lavoro di forze dell’ordine e magistratura”. La Cancellieri si è congratulata con il capo della polizia, Antonio Manganelli, per l’operazione coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia di Napoli, eseguita dalla Questura di Napoli e Caserta e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. Zagaria era inserito nell’elenco dei ricercati più pericolosi e latitante dal 1995.
È stato il pm della Dda, Antonello Ardituro, a dare l’annuncio della cattura di Zagaria al ministro della Giustizia, Paola Severino. Ardituro, vicesegretario nazionale dell’Anm, si trovava a Roma per un incontro dell’associazione magistrati con il Guardasigilli e ha comunicato la notizia al ministro ed agli altri partecipanti all’incontro, accolto da un lungo applauso. Alla notizia del colpo inferto alla camorra il presidente del ConsiglioMario Montiha chiamato il ministro Severino, per congratularsi per la cattura. La telefonata ha raggiunto il Guardasigilli durante un incontro con la stampa, dopo una riunione con la giunta dell’Associazione nazionale magistrati. Il ministro, riferendo al premier di trovarsi con la delegazione di magistrati, ha assicurato a Monti che avrebbe esteso loro in diretta il ringraziamento. Gioia anche del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ha espresso “vivo apprezzamento per l’importante risultato conseguito nel contrasto alla criminalità organizzata”.
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La cattura di Zagaria – Playlist |
La notizia, che ha subito fatto il giro del web, è stata commentata con poche righe anche da Roberto Saviano su Twitter: “Preso Zagaria, come un topo sotto terra. Ottimo lavoro, ragazzi!”. “Con la cattura di Michele Zagaria si è certamente tagliata la testa dei Casalesi, l’unica rimasta dopo l’arresto di Antonio Iovine”, ha detto il procuratore nazionale antimafia,Piero Grasso. “Vado in pensione ben contento, – ha dettoil procuratore capo di Napoli, Giandomenico Lepore – questo era un regalo atteso e che mi era stato promesso. E’ un grande risultato quello che abbiamo ottenuto ed è il frutto di un lungo e faticoso lavoro. Zagaria era il capo del clan dei Casalesi più attivo, continuava ad infiltrarsi con le sue attività nel Nord Italia e le modalità della sua cattura hanno richiesto un’attività investigativa molto particolare”. Un arresto che, per Lepore, impegnato a Milano quando è stato raggiunto dalla notizia, è stato “un meraviglioso regalo” dei suoi “ragazzi”. “Ringrazio tutte le forze dell’ordine e i miei sostituti: mi avevano promesso questo arresto e hanno mantenuto l’impegno”.In queste ore il procuratore sta rientrando a Napoli e saluterà i suoi colleghi, prima della pensione, dopodomani. “È una bellissima notizia perché è la fine dei Casalesi”, è il commento a caldo del magistrato, Raffaele Cantone, che nell’ambito della Dda napoletana, di cui ha fatto parte fino al 2007, si è occupato in prima persona delle indagini sul clan camorristico casertano.
“È una straordinaria notizia, merito della magistratura e delle forze dell’ordine cui va il mio plauso convinto – ha commentato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris – Magistratura e forze stanno facendo un lavoro straordinario per scardinare la più potente organizzazione criminale, quella dei Casalesi che è collegata a Cosa Nostra”.
L’arresto di Zagaria è “un risultato eccezionale” che sancisce “la vittoria del ‘Modello Caserta’ che in questi anni abbiamo costruito insieme alle forze dell’ordine e alla magistratura”, ha sottolineato Roberto Maroni, ex ministro dell’Interno, che ha rivolto le proprie “congratulazioni al Capo della Polizia” per una cattura “che fa seguito agli arresti di Antonio Iovine e degli altri latitanti”.
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