Pd: “Noi espropriati del tesseramento”

di Redazione

 SANT’ARPINO. Vogliamo ribadire e precisare che mai il Pd di Sant’Arpino ha parlato di “irregolarità” o “brogli”, ma si è legittimamente ribellato per un esproprio subito, chiedendo ai responsabili del Partito provinciale, …

… e in particolare al segretraio Dario Abbate, per quali motivi hanno ignorato che a Sant’Arpino esiste una sezione con un regolare organismo dirigente, un gruppo consiliare di cinque consiglieri, eletti in una lista con il simbolo del Pd, e hanno, con un colpo di mano, voluto ‘affidare’ la gestione del tesseramento 2011 ad un consigliere comunale, eletto in una lista di centrodestra, in aperto contrasto con il Partito Democratico, assessore nella Giunta di Di Santo (Udc), consigliere provinciale, sostenuto dall’attuale ‘gestore’ del tesseramento, Salvatore Lettera (che dovrebbe rappresentare il ‘nuovo che avanza’) a danno del candidato ufficiale del Partito Democratico?

La verità è che siamo stati espropriati del tesseramento e si è consentito ad un ‘transfuga’, ad uno ‘pseudo – democratico’, alleato organico ed in giunta con una maggioranza di centrodestra, di gestire quale ‘pro-console’ di qualche “padrinato” la campagna di adesione al Pd”.

E per essere più chiari riportiamo l’articolo 2 comma 9 dello Statuto: “Sono escluse dalla registrazione nell’Anagrafe degli iscritti e nell’Albo degli elettori del Pd le persone appartenenti ad altri movimenti politici o iscritte ad altri partiti politici o aderenti, all’interno delle Assemblee elettive, a gruppi consiliari diversi da quello del Partito Democratici. Gli iscritti che, al termine delle procedure per la selezione delle candidature, si sono candidati in liste alternative al Pd, o comunque non autorizzate dal Pd, sono esclusi e non più registrabili, per l’anno in corso e per quello successivo, nell’Anagrafe degli iscritti”.

A Sant’Arpino, nei fatti, si è affidata la gestione del tesseramento e l’appello a costruire il “Partito nuovo” ad un “irregolare”, cioè uno che in base alla Statuto non dovrebbe neanche figurare nell’anagrafe degli iscritti. Nei confronti di tale paradosso, la nostra civile, democratica protesta, alla quale nessuno ha ancora dato una risposta. Per questo rinnoviamo l’appello al segretario Abbate, da noi immediatamente informato sull’anomalia delle vicenda, affinché assuma una iniziativa che ristabilisca la verità e favorisca un clima di reale unità nell’articolazione dialettica del confronto politico. Riconoscere un errore non è un atto di debolezza, ma la dimostrazione di una forza tranquilla e capace di dare senso alla costruzione di un Partito partecipato e radicato nel territorio.

Il Coordinamento e il Gruppo Consiliare del Pd di Sant’Arpino

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