Lavagne interattive al “Ferraris”

di Redazione

 MARCIANISE. All’Itst «Galileo Ferraris» di Marcianise è in corso una rivoluzione silenziosa, fatta di innovazione tecnologica, di alta specializzazione e di tanta, tanta passione.

Artefice di questo deciso cambio di marcia è il dirigente scolastico Paolo Tutore, napoletano di origine, ingegnere con il piglio dell’insegnamento, che da circa sei anni combatte, spesso in solitudine, una battaglia quotidiana. «Sappiano di essere una scuola di confine – dice -, che si muove in un contesto sociale difficile e che si allaga alle prime piogge autunnali, ma non ci arrendiamo, anzi». Oltre ai percorsi di “Informatica e telecomunicazioni”, “Elettronica ed elettrotecnica”, “Meccanica e meccatronica” e “Trasporti e logistica”, il «Ferraris», per l’anno scolastico 2011/2012, ha attivato altre due specializzazioni: “Grafica e comunicazione” e “Sistema moda”. «Cerchiamo di intercettare – afferma il dirigente – le esigenze del mercato».

Il futuro dei suoi ragazzi per Tutore è quasi un’ossessione: «Grazie al lavoro encomiabile svolto dagli insegnati – prosegue -, riusciamo a fornire agli studenti una rigorosa formazione di base. Tuttavia, la didattica tradizionale non basta: bisogna fare di più, guardare oltre le mura dell’istituto, sperimentare». Quindi, lavagne interattive, potenziamento del laboratorio informatico, formazione per i docenti e rapporti con le associazioni di categoria e con le imprese. «Stiamo definendo – rivela Tutore – una convenzione con la Confartigianato e abbiamo ormai relazioni consolidate con artigiani ed imprese del settore tecnologico (Gl Solar Energy, ndr) per progetti scuola-lavoro». Il nuovo ordinamento scolastico oggi consente una maggiore flessibilità negli orari per creare dei percorsi formativi specifici, che possono trasformarsi in occasioni di lavoro. «A volte succede – rivela il dirigente -, e per noi educatori è il successo più grande».

Ma in una fase storica caratterizzata da pesanti tagli alla scuola, molte delle attività dell’istituto possono essere realizzate solo attingendo ai fondi strutturali europei. «Ne è un esempio – argomenta Tutore – il viaggio–studio a Cambridge, la città di studi universitari più famosa del mondo. Il 13 novembre, quindici nostri studenti appartenenti alle classi di quarta e quinta ritorneranno a casa dopo quasi un mese trascorso in Inghilterra ad affinare la lingua. Senza i soldi dall’Europa – conclude il dirigente -, Cambridge sarebbe rimasta un sogno».

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