Disagio sociale, in campo l’Ambito C8

di Redazione

 LUSCIANO. “Nell’Ambito C8 nuove figure professionali che operano nel campo del disagio sociale saranno attentamente formate, affinché favoriscano l’integrazione sociale dei giovani a rischio di esclusione, provenienti dalle aree urbane degradate e dalle aree a rischio di desertificazione”.

A parlare è Ernesto Di Mattia, responsabile unico amministrativo dell’Ambito C8. L’Ambito, che ha Lusciano come Comune capofila, è formato da Trentola Ducenta, San Marcellino, Parete, San Cipriano D’Aversa, Villa Literno e Villa di Briano.

L’Ambito C8, su input del sindaco del Comune capofila Luciano Fattore e dell’assessore alle Politiche Sociali Giuseppe Mariniello e grazie al sostegno dei primi cittadini dell’Ambitoe al supporto dell’Ufficio di Piano, ha partecipato al bando “Più competenze per gli operatori sociali”, finanziato con il Por Campania Fse 2007-2013, coinvolgendo tre soggetti partner: gli ambiti territoriali C10 e C9 e la Lega Problemi Handicappati, come terzo settore.

Obiettivi del progetto sono: lo sviluppo di percorsi di integrazione e il miglioramento del reinserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati per combattere ogni forma di discriminazione nel mercato del lavoro; il sostegno dell’azione nelle aree urbane degradate dei Centri multifunzionali per l’integrazione sociale e lavorativa di soggetti deboli e nelle aree marginali e a rischio di desertificazione.

“Le attività formative dovranno essere rivolte ai giovani disoccupati o inoccupati residenti nella regione Campania – confermano il sindaco Luciano Fattore e l’assessore Giuseppe Mariniello – che dovranno aver compiuto diciotto anni e conseguito il diploma di scuola secondaria di secondo grado”.

Ad essere formati saranno venti tecnici dell’accoglienza sociale, che dovranno svolgere le seguenti funzioni: accoglienza, informazione e orientamento presso sportelli informativi “filtro” verso altri operatori che operano nello stesso servizio o di rinvio presso altri servizi della rete territoriale “osservatorio privilegiato” dei bisogni e delle richieste di aiuto. L’operatore dell’accoglienza sociale opererà in stretta collaborazione con altre figure professionali e con i servizi dell’Ambito.

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