Sottosegretari, il Pdl mette paletti per Monti. Fini: “Abolire vitalizi”

di Redazione

Mario MontiROMA.Dopo i ministri, ora è la volta dei sottosegretari. L’ala del Pdl che ha mal digerito la nascita del governo Monti prende spunto dalla nuove nomine in arrivo per palesare tutto lo scetticismo possibile per il neonato esecutivo.

Arrivando ad esultare per “la meravigliosa, lunghissima, straordinaria campagna elettorale che ci separa dal voto che sarà nella prossima primavera o in quella successiva”. Dai “falchi” arrivano nuovi paletti e avvertimenti al premieri: “I sottosegretari li analizzeremo uno per uno e faremo loro gli esami del sangue, e basta bigliettini”, dice l’ex ministro Renato Brunetta, parlando a un convegno sui “socialisti riformisti nel Pdl” a Milano.

Il riferimento è al bigliettino fatto arrivare sabato al neopremier dal vicesegretario del Pd, Enrico Letta. Questione su cui torna anche Maurizio Gasparri: “Invece di mandare patetici pizzini come fanno alcuni esponenti del Pd, come capogruppo Pdl al Senato voglio pubblicamente confermare al professor Monti che i sottosegretari devono essere tecnici, e non politici travestiti da tecnici”. Il presidente dei senatori Pdl al Senato aggiunge: “Il governo non faccia errori che complicherebbero molto i rapporti con il Parlamento. Le forze politiche si astengano da balletti francamente ridicoli. Se deve essere fase tecnica e di tregua lo sia fino in fondo. Il confronto sarà sui contenuti, non sugli strapuntini”.

La spaccatura irrisolta in cui si trova il partito di Berlusconi è confermata dal diverso tono usato dal capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto. “Il voto anticipato sarebbe stata una follia, sosterremo senza subalternità il governo”. La mediazione è ancora nella posizione del segretario Angelino Alfano: “Saremo leali ma non subalterni e quindi, se ci saranno deviazioni e forzature, non avremo esitazione a negare il nostro sostegno. In sostanza saremo leali con chi sarà leale con noi. Diciamolo chiaramente: se oggi è nato il governo Monti ciò è stato consentito da Silvio Berlusconi, se Berlusconi non fosse stato d’accordo il governo Monti non si sarebbe fatto”.

PDL ATTACCA TREMONTI. Le due anime del Pdl, però, si riuniscono quando si tratta di puntare il dito contro il responsabile della crisi del centro, ossia Giulio Tremonti. “Le cose che non abbiamo fatto – dice Brunetta – sono imputabili a un errore della politica economica del ministro dell’Economia, che purtroppo si è imposto a tutto il governo: dovevamo affiancare agli antibiotici le vitamine, lavorando per il capitale umano e migliori servizi”. Cicchitto concorda: “I punti deboli sono stati due: i tagli lineari voluti da Tremonti che sono una negazione del riformismo, perché se tagli tutto rischi di tagliare anche forze dell’ordine e altri settori che non devono essere colpiti, così come la mancata ricerca di una politica per la crescita”.

FINI E I VITALIZI A EX DEPUTATI.Da Verona, dove ha parlato al convegno del Terzo Polo, il presidente della Camera, Gianfranco Fini ha lanciato l’allarme: “Questo è l’ultimo governo in grado di far uscire l’Italia dalla crisi. Se dovesse fallire, non fallisce solo il governo Monti, ma rischia di fallire l’Italia intera”. Fini ha anche annunciato che “tra qualche settimana la Camera abolirà il vitalizio degli ex parlamentari”: “Non è la politica che costa – ha detto Fini sono gli apparati, gli enti e i parlamentari a incidere. In questi 18 mesi accanto alle riforme del Governo le Camere dovranno intervenire per dare l’esempio”.

PRESIDENZA COPASIR, D’ALEMO CONTRO LA LEGA.Dal Pd, intanto, Massimo D’Alema si fa sentire sul possibile arrivo di Roberto Maroni al suo posto alla presidenza del Copasir: “La Lega dispone della presidenza della commissione Bilancio, di quella alle Attività produttive, Ambiente e queste le ha avute in quanto partito di governo. – ha detto D’Alema -Adesso vuole le presidenze che spettano all’opposizione, ma vuole anche mantenere quelle che spettano alla maggioranza. Mi pare che il primo obiettivo della lotta della Lega sembra essere quello delle poltrone, non so quale sarà il secondo”.

CASINI: “DIALOGARE CON PARTERESPONSABILE LEGA”.Più morbido Pier Ferdinando Casini, pronto a dialogare “con quella parte responsabile della Lega che ha capito che a forza di populismo e slogan si sta affondando il Paese”. E un appello a toni più distesi condiviso da Fini: “Se vogliamo uscire dalla travagliata storia che abbiamo alle spalle dobbiamo dire basta alle alleanze costruite solo per battere un avversario. I prossimi mesi saranno la cartina al tornasole di questo livello di responsabilità”.

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