Il Coordinamento Riscatto: “Protestiamo chiudendo i negozi”

di Redazione

 CASAL DI PRINCIPE. Il Coordinamento per il Riscatto, dopo aver organizzato la manifestazione di protesta per i rifiuti tossici trovati, in seguito alle rivelazioni dei pentiti della camorra, nel sottosuolo dei comuni dell’agro aversano, ed aver presentato la denunzia alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, …

… per omissione di atti di ufficio, falso ideologico e disastro ambientale, facendosi interprete dello stato di estremo disagio economico che in questo momento si vive a livello nazionale che, nell’agro aversano è aggravato dalla crisi occupazionale, dai continui aumenti di tasse ed imposte e tariffe, dalle vessazioni esercitate nei confronti della popolazione da banche e poteri forti e dagli eccessivi ed ingiustificati aumenti dei costi delle polizze assicurative provocate dalle incomprensibili disdette inviate soprattutto ad automobilisti virtuosi che non hanno causato sinistri, ha deciso di organizzare una protesta che prevede la chiusura degli esercizi commerciali, delle attività imprenditoriali e di quelle professionali esercitate nei comuni di Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa e Casapesenna, “per manifestare il senso di totale abbandono nel quale vivono i cittadini della vecchia Albanova che si sentono abbandonati al proprio destino e sembrano aver perso la fiducia e la speranza nella risoluzione dei suddetti problemi. La protesta prevede inizialmente un sondaggio con la distribuzione di volantini tra la popolazione per verificare sia lo stato di disagio economico che la volontà di protestare, dopodiché i predetti volantini saranno ritirati presso gli esercizi commerciali o presso i gazebo che il Coordinamento per il Riscatto allestirà nelle principali piazze cittadine. In caso di esito positivo del sondaggio saranno rese note le modalità di svolgimento della protesta raccogliendo i contributi ed i suggerimenti di tutte le persone interessate a parteciparvi”.

Alcuni rappresentanti del Coordinamento per il Riscatto, tra cui l’avvocato Francesco Martino, Peppe Caterino, Arturo Ciccarelli, Ortenzio Capasso, Nicola Nobis, Ubaldo Natale, Salvatore Monaco, Pietro Ferrariuolo, il professor Pietro Petrillo, il professor Pasquale Cirillo, Angela Levraldo, Paola Corvino, Giovanna Verazzo, Salvatore Quadrano, Alfonso Diana, Nicola Alfiero ed Antonio Di Lauro dichiarano, all’unisono, che “non si può più assistere passivamente allo stato di totale abbandono nel quale vivono i cittadini dell’agro aversano ed in particolare quelli residenti a Casal di Principe, S.Cipriano d’Aversa e Casapesenna, vittime dell’ingiusta discriminazione che li ha colpiti da quanto il cd. modello Caserta nato per contrastare la criminalità organizzata si è trasformato nello strumento per distruggere tutto ciò che si cerca di costruire o realizzare nel territorio della vecchia cittadina di Albanova. Il Coordinamento per il Riscatto ritiene altresì opportuno evidenziare che le sorti della provincia di Caserta non potranno mai essere risollevate se non se ne coinvolge l’intera popolazione, né qualcuno può pensare di risollevare le sorti solo del proprio paese a discapito dei cittadini di Albanova. Questo progetto è destinato a fallire in partenza per mancanza dei presupposti morali e pratici perché da una crisi epocale come quella che stiamo vivendo o se usciamo tutti insieme oppure non ne esce nessuno perché chi viene abbandonato al propri destino sarà costretto a trascinare nel baratro anche gli altri. Al fine di evitare che ciò accada i componenti del Coordinamento per il Riscatto ribadiscono che continueranno a farsi promotori di iniziative finalizzate a contrastare la generalizzata ed ingiusta discriminazione dei cittadini nati o residenti nei comuni della vecchia Albanova sicuri che così facendo ne riceveranno benefici tutti gli altri cittadini della provincia di Caserta”.

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