Strisce blu, Castaldo: “La mia contestazione è in termini di legge”

di Antonio Arduino

Antimo CastaldoAVERSA. Strisce blu, si accende la polemica nata a seguito delle dichiarazioni dell’avvocato Antimo Castaldo, ex assessore della prima giunta Ciaramella.

Da queste colonne Castaldo, oggi presidente dell’associazione politico culturale “Democrazia e Territorio”, ha sottolineato come, a suo dire, l’amministrazione municipale, varando la delibera 462 del 18 novembre 2011, abbia tutelato gli interessi di una società privata colpita da “interdittiva antimafia atipica”, qual è una delle società presenti nel consorzio che gestisce il servizio di parcheggio a pagamento, preoccupandosi di deliberare, come da contratto, la compensazione degli stalli di sosta perduti in piazza Marconi per la temporanea occupazione dell’area da parte delle bancarelle natalizie.

“Una scelta che ho contestato a termini di legge”, esordisce Castaldo, replicando alle osservazioni arrivate dall’Ente con una nota ufficiale. “Perché, – spiega – come dovrebbero sapere anche i legali del Comune, la materia è regolata dagli articoli 1453 e 1458 del codice civile. Cosicché, quanto scrivono dall’Ente comunale non smentisce, né dal punto di vista giuridico né di merito quanto da me affermato, né risponde alle mie contestazioni. Dando, anzi, nuovo stimolo all’ipotesi di ‘favor’ da me avanzata”. “Perché – continua Castaldo – se l’amministrazione ha bene operato nel decidere la rescissione del contratto, cosa comunque dovuta in presenza di un’informativa antimafia atipica, annunciando nel contempo l’avvio di una nuova gara entro due mesi, non ha fatto altrettanto bene a posticipare i termini della rescissione che il 1458, applicabile al caso in oggetto essendo la risoluzione intervenuta per inadempimento della società, impone che gli effetti vadano anticipati partendo dall’atto di stipula dello stesso”.

“In parole semplici – aggiunge Castaldo – la legge avrebbe imposto all’amministrazione di chiedere i danni prodotti alla città alla società colpita da interdittiva, non di preoccuparsi di tutelarne gli interessi che potrebbero essere lesi per gli stalli di sosta venuti meno con la presenza delle bancarelle, giustificando di aver preso questa decisione per evitare un contenzioso a fronte di una specifica inadempienza di quanto previsto dal contrattuale. Probabilmente qualcuno dimentica che quel contratto è stato rescisso e che il Tar ha rigettato la sospensiva chiesta dalla società”.

“Quanto al mancato svolgimento della nuova gara, annunciata a luglio da effettuare entro due mesi, – sottolinea Castaldo – affermare che è sospesa in attesa delle determinazioni del Tar sul ricorso prodotto dal soggetto gestore, ricordando che l’udienza è prevista per i primi giorni di dicembre, conoscendo i tempi della Giustizia equivale a dire – osserva l’avvocato – che si intende mantenere in piedi la situazione attuale il più possibile. Magari fino a termine contrattuale, dal momento che l’udienza di dicembre sarà solo una delle tante che saranno necessarie per arrivare a conclusione della vicenda”.

“Infine – aggiunge Castaldo – la questione della gestione del servizio parcheggi ‘in house’, ovvero direttamente da parte del Comune per non creare perdita di posti lavoro, non solo non avrebbe avuto alcuna incidenza sul patto di stabilità, non essendo in discussione l’assunzione alle dipendenza degli ausiliari, ma avrebbe rispettato il risultato del referendum votato a maggio che ha detto no all’affidamento a privati non solo dell’acqua ma di tutti i servizi di interesse pubblico compresa la gestione di parcheggi a pagamento”.

“Su tutto questo – conclude l’esponente di ‘Democrazia e Territorio’ – l’amministrazione non ha dato risposte ma l’assenza di tre assessori del Pdl e del vicesindaco alla seduta di giunta che ha votato la delibera di compensazione degli stalli di sosta potrebbe essere più eloquente di una risposta scritta”.

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