Pressioni sulla Rai per Annozero: indagato Berlusconi

di Redazione

Michele SantoroROMA.Berlusconi indagato a Roma per abuso d’ufficio. I fatti si riferiscono alle pressioni esercitate nel 2009 dal premier sulla Rai e sull’AgCom per sospendere la trasmissione Annozero.

Partita da Trani, transitata per il Tribunale dei Ministri, è ora alla Procura di piazzale Clodio l’indagine sulle pressioni esercitate dal premier. L’iscrizione nel registro degli indagati arriva infatti a seguito della decisione del Tribunale dei Ministri di restituire per competenza il fascicolo alla Procura di Roma.

LE 18 TELEFONATE SOTTO PROCESSO.Questo perché Berlusconi avrebbe telefonato all’ex commissario all’Agcom Giancarlo Innocenzi e all’ex dg della Rai Mauro Masi non da presidente del Consiglio, ma da privato cittadino. Nell’interpretazione dei magistrati, insomma, durante le 18 telefonate intercettate dagli inquirenti, e finite poi agli atti dell’inchiesta, Berlusconi non esercitava le funzioni di premier. Sia Masi che Innocenzi sono inoltre indagati con Berlusconi per lo stesso reato.

ARCHIVIATA L’ACCUSA DI CONCUSSIONE. Il collegio speciale per reati ministeriali ha inoltre ritenuto che non sussiste l’accusa di concussione ai danni di Innocenzi e quelle di «minacce ai danni dell’AgCom», come inizialmente ipotizzate dalla Procura di Trani. Su queste due fattispecie il tribunale ha indicato l’archiviazione della posizione del premier, e pare che la procura di Roma ha recepito il parere non vincolante del tribunale dei ministri. Resta invece l’ipotesi di abuso d’ufficio per tutti e tre i protagonisti della vicenda. A questo punto i pm romani dovranno decidere se concludere l’attività istruttoria con il deposito degli atti, attività che prelude la richiesta di rinvio a giudizio, o formalizzare al gip una richiesta di archiviazione.

PER GHEDINI SI VA ALL’ARCHIVIAZIONE. “Il Tribunale dei Ministri ha archiviato tutte le accuse originariamente mosse proprio al Presidente Berlusconi”. Afferma in una nota Niccolò Ghedini, parlamentare Pdl e avvocato del premier. “Si deve ricordare infatti – aggiunge il legale – che l’indagine era iniziata a Trani con grande clamore mediatico transitando poi a Roma con le accuse di concussione, minaccia a corpo amministrativo e oltraggio a corpo amministrativo basandosi su alcune telefonate intercorse fra il Presidente Berlusconi e Innocenzi componente dell’Agcom. Il Tribunale dei Ministri – ricorda Ghedini – dopo aver esperito le indagini ha ritenuto la totale insussistenza di tutti questi reati provvedendo all’archiviazione”. Ghedini però ammette che resta in piedi un’ultima accusa: “Ma il tribunale ha ipotizzato che in linea astratta nei fatti accaduti potrebbe individuarsi un abuso d’ufficio non di sua competenza pur dando atto che nessuna interruzione concreta delle trasmissioni mai vi è stata. Si tratta quindi di un’ipotesi residuale – conclude – per la quale il Tribunale dei Ministri si è ritenuto incompetente funzionalmente e che la procura di Roma certamente non tarderà ad archiviare”.

L’USIGRAI PRONTA A COSTITUIRSI PARTE CIVILE. Il processo non è ancora partito, non è ancora certo che partirà, ma il sindacato dei giornalisti Rai, l’Usigrai, è molto attento a quanto sta accadendo a piazzale Clodio: “Si mette in moto una sorta di possibile processo al sistema del conflitto di interessi, che sta strangolando la Rai e la democrazia. Seguiremo passo dopo passo le diverse vicende giudiziarie che hanno un comune denominatore e un evidente soggetto leso: il servizio pubblico radiotelevisivo, i suoi abbonati ovvero i cittadini, i suoi dipendenti”. Le dichiarazioni di Carlo Verna, segretario dell’Usigrai, sono del resto il frutto delle polemiche attorno alla Rai e ad alcune sue trasmissioni di punta come Annozero, Report, Che tempo che fa, Vieni via con me e Parla con me. “Laddove possibile l’Usigrai chiederà la costituzione di parte civile”, annuncia Verna, aggiungendo che il sindacato dei giornalisti Rai non sottoscriverà la transazione che è parte della definizione consensuale del rapporto di lavoro tra Rai e Santoro.

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