Cetrioli “killer”, nessun caso in Italia. Controlli dei Nas

di Redazione

cetrioliROMA.In Italia non ci sono ancora stati casi di infezione da Escherichia Coli del ceppo che causato 10 morti in Germania, ma il sistema sanitarioè ‘allertato’ e pronto a registrare eventuali contagi.

Lo afferma Alfredo Caprioli, esperto dell’Istituto Superiore di Sanità, che su incarico del Ministero della Salute sta seguendo l’evoluzione dell’epidemia, mentre i carabinieri dei Nas stanno verificando gli arrivi di cetrioli contaminati dalla Spagna, dall’Olanda e da altre aree d’Europa.

Ascopo preventivo i carabinieri dei Nas hanno bloccati 7 quintali di cetrioli.Lo ha spiegato il ministro della Salute pubblica, Ferruccio Fazio, al Tg1. Per Fazio “entro 24-36 ore al massimo il sequestro verrà sbloccato”.

“Non vogliamo assolutamente minimizzare quanto sta accadendo in Europa, né additare colpe a nessuno, ma una cosaè certa: basta avere un minimo di accortezza sull’origine del prodotto, cheè obbligatoria in etichetta, e comunque sia seguire i dettami igienici più elementari, tipo sbucciare il prodotto e lavarsi accuratamente le mani, per non correre alcun rischio. Ricordo che non sono stati riscontrati in Italia casi di cetriolo infettati dal batterio escherichia coli e la psicosi che si va diffondendo per ogni genere di ortaggio e verdura nonè giustificata”.Così il presidente della Copagri, Franco Verrascina, sul caso dei cetrioli colpiti dal batterio ehec. “Il problema – continua – casomaiè economico, visto che la Germania ha bloccato la vendita e, quindi, l’import di cetrioli cetrioli e non solo.Siamo alle solite: ancora una volta si sbatte il mostro in prima pagina e ciò tener presente i gravi danni che si provocano al mondo agricolo. I produttori italiani – ha aggiunto – rischiano il tracollo dei conferimenti e quindi dei relativi ricavi per qualcosa di cui non hanno la minima responsabilità. Sono evidenti le ripercussioni negative di un mercato globalizzato senza regole comuni ed ogni volta che emerge un rischio per la salute – ripeto non dovuto a responsabilità italiane – i nostri produttori che lavorano seriamente e sono sottoposti a rigidi oneri in materia di rispetto delle norme igienico – sanitarie devono subire la beffa oltre il danno. Noi ribadiamo che i controlli in Italia ci sono e sono tra i più affidabili al mondo, che c’è sicurezza se si sceglie prodotto italiano e che questoè possibile grazie all’obbligatorietà dell’origine in etichetta.Ogni forma di psicosiè, dunque, assolutamente ingiustificata”.

Intanto, èin programma lunedì a Berlino una riunione di esperti e politici per discutere degli ultimi terribili sviluppi del batterio killer e.coli, che in Germania negli ultimi dieci giorni ha provocato dieci vittime, tra cui nove donne e un uomo. Secondo l’ultimo bilancio ufficiale, in Germania 11 persone sono morte a causa del batterio, mentre si contano almeno 1.200 casi di infezione confermata o presunta.

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