Il Psi contro la centrale turbogas tra Vairano e Presenzano

di Redazione

una centrale turbogas VAIRANO. Il Psi dà sempre è schierato in prima linea contro la realizzazione della Centrale termoelettrica da 850kw alimentata a gas naturale che dovrebbe sorgere a confine tra i territori di Vairano e il venafrano nel comune di Presenzano.

Lo sottolinea la segretaria del Psi vairanese, Carmen Cipollone: “In ambito regionale è stata rivolta dal capogruppo Oliviero l’interrogazione consiliare al presidente della giunta regionale sulle “iniziative volte alla tutela e alla salvaguardia del territorio ricadente sul comune di presenzano in ordine alla realizzazione di centrali di produzione elettrica. Una centrale che non serve al fabbisogno energetico del territorio poiché sui cittadini grava già la presenza di una centrale idroelettrica e di altre infrastrutture quali gli elettrodotti il cui impatto e le ricadute ambientali hanno nel tempo sensibilmente alterato l’intero equilibrio”.

“Esistono nella sola provincia di Caserta – continua Cipollone – una centrale a metano costruita con fondi della cassa del mezzogiorno che non è mai entrata in funzione,e inoltre gli impianti che insistono nei comuni di Maddaloni, Teverola e di Sparanise, che già rappresentano il 54% della produzione elettrica regionale da fonte convenzionale. Perché la scelta da parte della nuova giunta regionale di mortificare ulteriormente un territorio già così tanto martoriato? La vicina centrale di Sparanise che funziona solo tre giorni a settimana avrebbe solo provocato seri danni all’ambiente e alle sottostanti falde acquifere”.

“Non abbiamo bisogno dell’energia di una nuova centrale – prosegue Cipollone – e poi quale piacere per il ritorno economico? Mi sbalordiscono certe affermazioni, peraltro quanto mai fuori luogo vista l’attuale situazione internazionale in Libia. L’Italia produce nientemeno che il 50% dell’energia elettrica con il gas ma dipende completamente dall’estero, Libia, Algeria, Olanda, per la produzione della sua energia e,vista la situazione libica, l’Eni ha chiuso il gasdotto Greenstream. Il gasdotto che collega l’Italia alla Libia e che i manifestanti di Nalut hanno minacciato più volte di manomettere come protesta per il ‘silenzio italiano’ sui morti nelle piazze libiche. E’ a rischio la produzione di 4 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno. Con le conseguenze economiche che possiamo immaginare. Dunque, un paragone infelice. E certamente l’impatto ambientale di pannelli solari o pale eoliche non è minimamente equiparabile a quello di una centrale a turbogas che va ad alterare l’equilibrio geo-termico del territorio su cui insiste”.

“Il Psi – conclude Cipollone – ha a cuore le sorti di un territorio, il nostro, martoriato, mortificato dalla scellerata politica che a tutti i livelli usa indiscriminatamente l’alto casertano sprezzamente secondo una logica irrazionale dettata dai soliti interessi di parte. Noi del Psi diciamo no e ci schieriamo a difesa del territorio e di tutta la sua cittadinanza”.

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